ALGHO, L’AVATAR VIRTUALE AL SERVIZIO DELL’ INCLUSIONE SOCIALE

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26.02.2023

La tecnologia sta rivoluzionando molti aspetti della nostra vita quotidiana, semplificando e rendendo accessibili attività che un tempo erano complesse. Tra le aree in cui l’intelligenza artificiale può avere un impatto significativo vi è sicuramente quella dell’inclusione sociale, soprattutto per le persone con disabilità. In questo contesto, “Algho”, l’avatar virtuale in grado di produrre e comprendere la lingua dei segni italiana, rappresenta un grande passo avanti nell’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare l’accessibilità e la comunicazione per le persone non udenti. Con il suo alto livello di precisione e personalizzazione Algho può rivoluzionare il modo in cui le persone non udenti interagiscono con il mondo intorno a loro.

Ma con ogni nuova tecnologia ci sono anche questioni e preoccupazioni da affrontare. In questo articolo esploreremo questo nuovo Avatar, esaminando i pro e i contro e analizzando il suo impatto sulla società e comunità non udente.

L’azienda alla base dello sviluppo di Algho è “QuestIT”, una tech company italiana fondata come spin-off dell’Università di Siena che grazie alla collaborazione con il Santa Chiara Fab Lab, L’Istituto di Scienze e Tecnologie della cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana, ha messo in atto un progetto multidisciplinare che dimostra come l’unione delle competenze di esperti di diversi settori sia la chiave vincente per raggiungere un grande obiettivo comune. La tecnologia di questo umanoide è basata su algoritmi di riconoscimento gestuale avanzati, che sono stati sviluppati e raffinati attraverso anni di ricerca. Inoltre, grazie al contributo di associazioni di non udenti nel testare e migliorare questo avatar virtuale è stato possibile acquisire una conoscenza approfondita, sviluppando Algho in modo da garantire una soluzione di comunicazione accessibile e inclusiva.

 Quali sono dunque i pro di Algho?

  1. Accessibilità: offre un accesso più facile ed immediato alla comunicazione per le persone non udenti;
  2. Flessibilità: può essere utilizzato in diversi contesti, come la comunicazione a distanza, l’accessibilità ai servizi pubblici, la formazione e l’istruzione;
  3. Personalizzazione: si adatta alle esigenze specifiche dei singoli utenti, fornendo un’esperienza di comunicazione su misura;
  4. Inclusione: il suo utilizzo può contribuire a creare una società migliore per le persone sorde, potenziando la loro capacità di partecipare e comunicare con gli altri.

Questa nuova tecnologia potrà avere, infatti, tante importanti funzioni: dall’uso da parte di enti e pubbliche amministrazioni, alla nuova guida per l’accesso a musei e luoghi di cultura, piuttosto che nelle scuole per avviare un percorso di integrazione. Inoltre, le persone non udenti potranno finalmente comunicare in modo fluente e naturale anche con i colleghi udenti e potenziali datori di lavoro in diversi contesti, ad esempio in uffici, call center e ospedali, creando nuove opportunità di lavoro e riducendo così il divario occupazionale.

E invece i contro?

  1. Limitazioni linguistiche: Algho attualmente supporta solo la lingua dei segni e potrebbe non essere utile per le persone non udenti che utilizzano altri tipi di comunicazione, come la lettura labiale o il parlato;
  2. Limitazioni tecnologiche: potrebbe non essere in grado di intrepretare alcune espressioni o gesti complessi della lingua dei segni;
  3. Costo: l’utilizzo potrebbe non essere alla portata di tutti;
  4. Dipendenza tecnologica: potrebbe ridurre le opportunità di interazione umana diretta.

Di fatto uno dei rischi che potrebbero essere associati a questo Avatar è quello di sostituire gli interpreti fisici nella comunicazione con le persone non udenti. È importante però sottolineare che Algho non va pensato in alternativa agli interpreti, piuttosto per integrare e migliorare l’accesso alla comunicazione per le persone non udenti in diversi contesti. 

L’essere umano è sicuramente più in grado di fornire una comunicazione più naturale e personalizzata e spesso riesce a cogliere e tradurre il contesto della conversazione in modo più accurato di quanto possa fare un’interfaccia digitale. Pertanto, è improbabile che Algho possa sostituire completamente gli interpreti in ogni situazione, esso dimostra come la tecnologia possa essere utilizzata per creare un modo più inclusivo in cui ogni individuo possa comunicare e partecipare pienamente alla società, indipendentemente dalle proprie capacità.

Grazie al progresso tecnologico e sociale, il mondo sta diventando un luogo più interconnesso e inclusivo, in cui le barriere di comunicazione vengono superate e le diversità finalmente celebrate. Tuttavia, è importante continuare a lavorare per superare gli ostacoli che ancora esistono e garantire che ogni individuo possa godere dei benefici di questa crescente connettività.

Giulia Di Giovanni, Giovane Avanti!

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