A Pesca di Giovani: Prospettive e futuro della marineria più grande del Mediterraneo

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15.12.2022

Mazara del Vallo è ancora la Capitale della Pesca del Mediterraneo?

Quanti sono oggi i giovani pescatori nella marineria peschereccia di Mazara del Vallo?

Sono queste le domande che hanno spinto a condurre un’analisi statistica in collaborazione con la Capitaneria del comune siciliano in oggetto sul ricambio generazionale, volta a quantificare il numero dei giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni che esercitano attività di pesca nella marineria peschereccia. L’indagine, riferita ad un arco temporale intercorrente dal 2018 fino al 2022, si pone l’obiettivo di raccontare l’evoluzione di un’attività produttiva che ancora oggi conserva un legame con il suo passato e che teme le previsioni dell’incerto futuro.

Nelle tabelle seguenti si riportano i dati dei marittimi appartenenti al campione sopra citato che si sono iscritti, nel periodo oggetto dell’indagine, nelle matricole della “Gente di mare”.

Nello specifico nella 1^ categoria rientra il personale di stato maggiore e di bassa forza addetto ai servizi di coperta, di macchina e in genere ai servizi tecnici di bordo:

 

ANNO DI   RIFERIMENTO N. ISCRITTI

QUALIFICA “MOZZO”

N. ISCRITTI

QUALIFICA “GIOVANOTTO DI MACCHINA”

N. ISCRITTI

QUALIFICA

“GIOVANOTTO

ELETTRICISTA”

  

   N. TOTALE ISCRITTI

2018 30 7 0 37
2019 37 4 0 41
2020 28 1 1 30
2021 48 1 1 50
2022 36 0 0 0
TOTALE 179 13 2 194

 

Storicamente nella città di Mazara del Vallo il ruolo del pescatore è stato demandato alla figura maschile a causa delle gravose mansioni e dell’allontanamento dalla famiglia che questo lavoro richiede.  A conferma di quanto detto, da un’ulteriore lettura del campione emerge come nello stesso arco temporale intercorrente tra il 2018 e il 2022 il numero delle donne marittime iscritte nella “Gente di mare”, diminuisce drasticamente per un numero totale di 9 donne di cui 1 nel 2018, 1 nel 2019, 2 nel 2020, 3 nel 2021 e 2 nel 2022.

La stessa tendenza segue nella tabella dei marittimi iscritti nella “Gente di mare” di 3^ categoria in cui rientra il personale addetto al traffico locale e alla pesca costiera:

 

ANNO DI   RIFERIMENTO N. ISCRITTI

QUALIFICA

“MOZZO PER LA PESCA COSTIERA”

 

N. TOTALE ISCRITTI

2018 12 12
2019 8 8
2020 12 12
2021 7 7
2022 11 11
TOTALE 50 50

 

Parallelamente a quanto avviene per la 1^ categoria, anche per la 3^ le donne marittime iscritte sono in minoranza per un totale di 8 di cui 2 nel 2018, 2 nel 2019, 0 nel 2020, 1 nel 2021, 3 nel 2022.

L’ indagine è proseguita con un focus sui pescatori professionali marittimi che appartengono alla gente di mare e più in generale del personale marittimo. In particolare, rientra in questa categoria dei pescatori tutto il personale destinato a navigare e quindi a svolgere l’attività di pesca a bordo della flottiglia peschereccia. L’esercizio della pesca marittima a scopo professionale è subordinato all’iscrizione degli interessati nel «Registro pescatori professionali marittimi». Di seguito nella tabella vengono indicati i pescatori tra i 16 e i 35 anni iscritti a tale Registro:

ANNO DI RIFERIMENTO N.  ISCRITTI
2018 56
2019 25
2020 21
2021 40
2022 28
TOTALE 170

 

Il mestiere del pescatore è senz’altro uno dei più antichi, eppura questa tradizione necessita di essere tramandata di generazione in generazione non solo al fine di valorizzare i prodotti ittici locali di primissima eccellenza che vengono quotidianamente immessi nel mercato internazionale, ma anche per conservare un’identità sulla quale si innalza l’intera economia di tutte quelle città che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Il pescato di Mazara è ormai noto in tutto il mondo per la sua freschezza e bontà, grazie anche alle moderne tecniche di congelamento a bordo che consentono di conservarne il sapore intenso e le proprietà organolettiche. Tra i prodotti, veri e propri tesori, che il mare regala ogni giorno spicca senza dubbio il celebre Gambero Rosso sempre più presente nei menù stellati, ma non mancano neppure il tonno rosso così come il pesce azzurro, tra il quale primeggia la sarda.

Questo mercato così fiorente dimostra come il settore della pesca ha ancora oggi un ottimo “appeal”. Bisogna però cambiare la narrazione con cui si descrive un importante segmento del sistema agroalimentare italiano promuovendo dunque un modello di sviluppo sostenibile della pesca che sia redditizio e in cui vengano gestiti e ridotti al minimo i rischi interconnessi a tale mestiere.

A tal scopo, uno degli strumenti più importanti sui quali puntare er favorire l’inserimento giovanile e il ricambio generazionale nel settore della pesca è sicuramente Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) dell’UE. Uno strumento previsto per il periodo 2021-2027 che sostiene i giovani pescatori mirando inoltre a facilitare l’accesso ai finanziamenti per i richiedenti.

Occorre far rifiorire nei giovani, attraverso percorsi di formazione a più livelli, la “vocazione marinaresca” che scorre nelle vene dei loro padri e dei loro nonni. Solamente così si potrà rallentare il processo di invecchiamento e il conseguente declino della comunità dei pescatori.

E per coinvolgere i giovani è essenziale investire nei progetti formativi degli Istituti tecnici del settore marittimo di modo da favorire lo sviluppo di competenze tecnico-professionali con un nuovo modello di formazione, ad esempio la “nave-scuola”, che trasmetta ai giovani la passione, la tradizione e la conoscenza di quei pescatori che hanno fatto del mare la loro casa e la loro risorsa e di Mazara la Capitale del Mediterraneo.

Giulia Di Giovanni

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