7 FEBBRAIO: GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CYBERBULLISMO
07.02.2022
Oggi è la giornata mondiale contro il cyberbullismo, insieme al bullismo uno tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti. Fenomeno aumentato in maniera sproporzionale di pari passo con il tempo che i ragazzi passano online a causa dell’isolamento per il Covid e la DAD.
Ma sappiamo davvero di cosa si tratta, come si manifesta e chi colpisce in particolar modo?
Il Cyberbullismo è una forma di bullismo che colpisce le persone ritenute più deboli attraverso l’uso delle nuove tecnologie informatiche: social network, giochi online, conversazioni via chat e forum.
Derisioni, insulti e offese possono arrivare in milioni di modi diversi: condivisioni di foto o video imbarazzanti fatte alla vittima (spesso modificati con l’ausilio di programmi), la diffusione di messaggi offensivi per danneggiare la reputazione, denigrazioni continue e minacciose per incutere timore o vergogna e ancora la diffusione in rete di informazioni personali o confidenziali delle vittime o semplicemente di falsi pettegolezzi.
Il problema è che il cyberbullismo, a differenza del bullismo, ha un pubblico enorme e può essere praticato anche da persone anonime in piena libertà, da ogni parte del mondo e può agire in qualsiasi ora della giornata. Se il cyberbullismo avviene via chat o tramite un account falso è difficile tracciare il colpevole. Purtroppo, questo fenomeno è in larghissima espansione ed è veramente frequente e difficile da fermare. Una conversazione, una chat può essere messa online in brevissimo tempo e allo stesso modo anche una foto rubata o una confidenza.
Più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni sono vittime di cyberbullismo, soprattutto le ragazze. A tal proposito, una parentesi va aperta su una delle tipologie di cyberbullismo più diffusa: il body shaming. Criticare l’aspetto estetico è all’ordine del giorno e questo soprattutto in ragazze giovani ha portato a un aumento incontrollato di disturbi alimentari.
Ma il cyberbullismo, in generale, ha sempre delle conseguenze psicofisiche che vanno dalla depressione, al mal di testa ai dolori allo stomaco e che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del sonno. Coloro che hanno sperimentato episodi di cyberbullismo hanno maggiori probabilità di sviluppare difficoltà relazionali, di sentirsi depressi, soli, ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri suicidi. Infatti, la vergogna del soggetto preso di mira ha il sopravvento con conseguenze a volte anche fatali.
L’unica nota positiva è che le nuove generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web e prestano maggiore attenzione a divulgare informazioni personali. Secondo alcuni studi, a preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo, seguito da “revenge porn” e furto di identità e stalking.
Tuttavia, le famiglie e le scuole devono continuare a informare i ragazzi dei rischi del Web per cercare di ridurre il più possibile questo fenomeno. I ragazzi devono ricevere regole per usare la rete e le famiglie devono dare delle limitazioni su tempi e modalità dell’online. Inoltre, occorre rafforzare i percorsi di sensibilizzazione sul tema, sul quale serve, oltre all’impegno delle famiglie e delle scuole, una diffusione pervasiva di una cultura di tutela dei rischi legati al mondo social.
È di primaria importanza proteggere e mettere al centro i minori, soprattutto dopo le enormi ripercussioni che ha avuto la pandemia sulle loro vite. (Ne abbiamo parlato qui).
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