Veronese: «Bene i dati su occupazione ma cautela: ancora tante le storture nel nostro mercato del lavoro»
03.11.2022
Leggendo i dati del mercato del lavoro di settembre, saremmo portati a tirare un sospiro di sollievo per l’aumento dell’occupazione (più 316 mila rispetto allo stesso mese dello scorso anno), per la ripresa di posti di lavoro a tempo indeterminato con una crescita maggiore rispetto ai contratti a termine (+ 205 mila a fronte di + 29mila), per la riduzione dei disoccupati e degli inattivi.
Ma siamo, purtroppo, ormai abituati ad andamenti altalenanti di questi indicatori, complice un perenne stato di difficoltà nella crescita e nello sviluppo del nostro Paese.
Tentiamo di guardare a questi dati con uno spirito ottimistico, ma la realtà ci spinge a essere molto cauti poiché sono ancora molti i tasselli che mancano, lacune da riempire e piaghe da contrastare per un mercato del lavoro che punti sulla qualità del lavoro e dell’occupazione.
Lavoro nero, caporalato, precarietà, superamento del gender gap, un sistema di politiche attive e di servizi per l’impiego effettivamente in grado di includere chi è alla ricerca di un lavoro, e poi formazione, formazione e ancora formazione per qualificare e riqualificare le persone, in modo da colmare quell’atavico mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
Sono queste una parte delle sfide su cui lavorare per ridisegnare un mercato del lavoro, che sia meno incentrato sull’obiettivo del profitto e più sulle persone che vi operano.
Roma, 3 novembre 2022
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