TELEGRAM, L’APP PREFERITA DALLA GUERRA DIGITALE
26.04.2022
È Telegram “l’app di guerra” più utilizzata in queste lunghissime settimane di conflitto tra Russia e Ucraina.
La guerra digitale sta accompagnando le strategie belliche di entrambi gli schieramenti, quello russo e quello ucraino. Attività Hacker, media, Social network stanno svolgendo un ruolo rilevantissimo, tanto da essere considerate vere e proprie armi.
Tra i Social Network, quello che più la fa da padrone è Telegram, app di instant messaging che ha visto moltiplicare il numero degli iscritti in Russia del 48%.
Nonostante le difficoltà e le problematiche dovute alla cifratura dei messaggi, su Telegram si svolgono quasi in diretta tutte le fasi del conflitto.
Un aeroplanino di carta, nato dall’idea fratelli russi Durov – che pur hanno avuto duri scontri con Putin – si fa metafora di un conflitto che sta cambiando il volto dell’Europa e probabilmente ridefinirà molti degli equilibri geopolitici conosciuti.
È su Telegram che ci si aggiorna sullo stato della situazione: si condivide di tutto.
Perché proprio Telegram?
Rispetto a tutti gli altri social, Telegram sembra racchiudere nelle sue funzionalità tutte le esigenze di informazione che nascono in un momento di crisi condivisa.
È un instant messaging ma anche un Social Network. Consente conversazioni private, conversazioni di gruppo, la partecipazione a “canali” di informazioni broadcasting. Testate giornalistiche, gruppi politici, organizzazioni sociali di vario e ampio genere ne hanno fatto un grandissimo megafono digitale.
In più consente la condivisione real time di immagini e video anche di dimensioni elevate. Ora, sono disponibili anche i live. Lo scambio di testi e informazioni è ricchissimo. I cittadini ucraini hanno utilizzato Telegram per condividere ogni tipo di notizia: raid aerei, mappe di rifugi, suggerimenti per individuare i “nemici” russi e così via.
La crescita è stata esponenziale: il canale del Presidente Zelensky è seguito ora da un milione e mezzo di persone.
Dal canto loro, anche i russi hanno utilizzato questo social in modo invasivo e costante. Nonostante le varie restrizioni che il governo russo ha utilizzato proprio contro buona parte dei socialnetwork, l’interesse verso Telegram è aumentato. Ed è diventato strumento di propaganda ma anche di dissenso. Sono tanti i canali telegram russi che chiedono la pace, provano a disinnescare le fake news e a sensibilizzare i cittadini per la risoluzione del conflitto.
Una social war, insomma, che coinvolge tutti e ridisegna l’informazione come una delle più pericolose e innovative armi digitali.
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di Pierpaolo Bombardieri

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