E se per ogni like a un post andassero dei soldi in beneficenza? Supernova: il Social etico

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16.01.2022

Come ben noto, i Social Network ormai dominano il mondo. Se questo ha degli aspetti molto positivi, come la facilità di comunicazione, socializzazione e di diffusione delle informazioni, sappiamo bene che altrettante sono le conseguenze negative di questa società super Social.

Basti pensare al recente film “Don’t look up”, che potrebbe essere il più divertente, ma anche il più deprimente del 2021, perché fa capire quanto bisogna preoccuparsi della velocità con cui le false notizie dilagano sui Social. Informazioni che crescono a una velocità incontrollata con le condivisioni e più vengono diffuse, più vengono ritenute vere, anche se non lo sono.

Altro aspetto fortemente negativo riguarda l’influenza che hanno Instagram e Tik Tok rispetto alle nuove generazioni. I Social spingono queste menti vergini ad essere felici solo se la loro vita si avvicina a quella degli Influencer, fatta di milioni di like, di corpi perfetti, di serate lussuose, di viaggi esotici, donne bellissime e sempre vestite di marca. La voglia di ricevere l’approvazione da parte del popolo di Internet è incontrollata e prioritaria per molti giovani.

Il numero di like a un post e i commenti, possono determinare l’umore della giornata. Così come per le aziende, i like e le condivisioni ai propri prodotti possono determinare il loro successo o fallimento.

In un’ottica per lo  più materialista o esibizionista che condiziona il mondo Social, il dato positivo è che le nuove generazioni sono molto più interessate delle precedenti alle tematiche relative al sociale. Avevamo già discusso di questo in un precedente articolo: Generazione Z e Linkedin

Partendo da queste riflessioni, Dominic O’Meara ha lanciato Supernova, un Social etico, dove i like dei post si convertono in denaro che va verso l’associazione scelta dall’utente. O’Meara spiega che: “la nostra tecnologia e accessibilità rende possibile aiutarsi l’un l’altro usando i social media e la pubblicità. E vedere in maniera trasparente come e dove il nostro aiuto vada a sostenere le associazioni benefiche è fondamentale”.

Il modello di business è chiaro e trasparente. Il 60% degli introiti pubblicitari vanno ad associazioni umanitarie. La distribuzione va in base alle preferenze degli utenti, in diversi ambiti. Dalla prevenzione del riscaldamento globale, alla emergenze sanitarie o ambientali, dalla salute alla protezione degli animali, dai diritti umani alla salute mentale, passando per l’aiuto alla povertà estrema e la pulizia degli oceani. Da notare anche che i giovani sembrano voler fare acquisti solo da brand che mettono gli interessi della collettività sopra i propri.

L’app in sé si presenta in molti aspetti simile a Instagram. Si possono postare video e fotografie, commentare sotto i post altrui,  messaggiare, aggiungendo follower in maniera già vista o creare gruppi di interesse come avviene su Facebook. Gli utenti possono anche navigare in privato, per esplorare senza lasciare traccia, ma anche per bloccare utenti non desiderati, funzioni non inedite nel mondo dei social.

Ma cambia la struttura sottostante. Innanzitutto, gli utenti non devono solo settare la propria foto profilo e una descrizione, ma scelgono anche un campo benefico che vogliono sostenere fra quelli presentati da Supernova. In questo modo, tutti i Like raccolti andranno ad aumentare la percentuale di denaro destinato a quella causa. I post possono anche ricevere Superlike, che valgono come dieci like.

Funzionalità come i Superlike si sbloccano attraverso i Karma Points, che servono a incentivare l’uso della piattaforma (per esempio sostenendo una causa, compilando il proprio profilo, ecc).

Oltre alle cause benefiche, Supernova ambisce a distinguersi dagli altri social per la moderazione dei contenuti. Infatti O’Meara ha spiegato che sarà effettuata da “un team specializzato basato negli UK che copre turni da 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Soprattutto dottorandi o studenti di informatica”.

Insomma una lotta ai contenuti nocivi, agli Haters e alle Fake News.

Anche se il Social dovesse conquistare solo l’1% del mercato dei Social media, Supernova potrebbe donare fino a 600 milioni di sterline all’anno. Se arrivasse ai livelli stratosferici di mercato di Instagram e Facebook, si arriverebbe fino a 51 miliardi di sterline ogni dodici mesi. 

Insomma, ci auguriamo davvero che questa rivoluzione del mondo dei Social Network abbia successo.

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