Crescita dei Dividendi vs. Redditi dei Lavoratori: Una Disparità in Aumento
21.09.2023
Negli ultimi anni, il divario tra i dividendi pagati agli azionisti e i redditi dei lavoratori è diventato un argomento di crescente preoccupazione. Questa disparità ha catturato l’attenzione oltre che dei sindacati nazionali e di quelli internazionali, anche dei media, degli economisti e dell’opinione pubblica, poiché ha profonde implicazioni per l’economia, la società e la stabilità finanziaria.
I dividendi rappresentano la parte degli utili di un’azienda distribuita agli azionisti. Nel corso degli anni, molte aziende hanno aumentato la loro distribuzione spesso in risposta alle pressioni degli investitori che cercano di massimizzare i loro rendimenti. Questo è particolarmente evidente nelle grandi società quotate in borsa, dove la pressione per offrire dividendi competitivi è costante. Oltre a questo, vi sono diverse aziende che hanno adottato politiche di distribuzione dei dividendi più aggressive per attirare investitori e sostenere il prezzo delle azioni. Ultimo, ma non per importanza, per via dei bassi tassi di interesse i dividendi hanno attratto investitori in cerca di rendimenti più alti rispetto a quelli offerti da obbligazioni e altre forme di investimento a basso rischio.
Dall’altro lato dell’equazione, i redditi dei lavoratori non hanno seguito la stessa traiettoria di crescita dei dividendi. Mentre alcune economie hanno sperimentato una crescita dei salari, spesso questa è stata modesta e non sufficiente a tenere il passo con l’inflazione – nel 2022 al 10.4% nell’UE – e l’aumento dei costi della vita, causata dalle conseguenze della pandemia di Covid-19 e dal conflitto in Ucraina.
L’analisi della Confederazione Europea dei sindacati
Da un’analisi pubblicata dalla Confederazione Europea dei sindacati (CES), in tutta Europa i dividendi sono aumentati del 10% nel secondo trimestre del 2023, quasi il doppio dei salari nominali, fermi ad un +6%. È il secondo anno consecutivo (nel 2022 l’aumento fu del 14%; dei salari solo del 4.4%) che gli azionisti ricevono pagamenti eccezionali grazie all’aumento degli utili aziendali che stanno guidando l’inflazione e la crisi del costo della vita.
Paese | Dividendi Q2 2023 | Crescita della retribuzione nominale per dipendente 2023 |
Danimarca | +66% | +5% |
Portogallo | +75% | +6% |
Austria | + 95% | +8% |
Spagna | +33% | +5% |
Francia | +13% | +6% |
Germania | +10% | +6% |
Italia | +9% | +4% |
Europa | +10% | +6% |
Affrontare questa disparità è essenziale per garantire una società più equa e giusta e perseguire la giustizia sociale oltre ad un efficace funzionamento dell’economia sociale di mercato europea. Negli Stati Uniti, il sindacato di categoria UAW ha indetto uno sciopero congiunto nei confronti delle cosiddette “Big Three” del settore automotive Ford, GM e Stellantis a seguito del mancato rinnovo del contratto quadriennale. Tra le richieste anche un aumento salariale del 46% in 4 anni a fronte degli enormi profitti realizzati dalle società ed in linea con la crescita riconosciuta a dirigenti ed azionisti tramite dividendi negli ultimi anni.
I sindacati per la giustizia sociale in Europa
Per questo i sindacati nazionali tramite l’azione della CES chiedono alla Commissione Europea di affrontare la crescente emergenza della giustizia sociale in Europa. In occasione del discorso della Presidente Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione del 13 settembre la CES ha inviato una lettera aperta evidenziando, tra le criticità, la perdita del potere di acquisto di milioni di lavoratori e lavoratrici.
Ulteriori priorità sottolineate dalla CES sono il riconoscimento ed il rafforzamento della contrattazione anche come strumento per negoziare un riequilibrio salariale tra lavoratori e imprese; maggiori condizionalità sociali per le imprese che chiedono di usufruire di fondi pubblici dell’UE (nell’ultimo decennio almeno 1 miliardo di euro è stato assegnato a compagnie che hanno violato i diritti dei lavoratori); il rifiuto di un ritorno alle politiche di austerità relative alla governance economica per consentire gli investimenti in servizi pubblici di qualità, la creazione di buoni posti di lavoro e la garanzia di raggiungere una giusta transizione sia digitale che verde.
Dipartimento Internazionale UIL
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