Metaverso: alle porte di una rivoluzione
07.04.2022
Era il 1992. Nel libro “Snow Crash” di Neal Stephenson appare per la prima volta la parola Metaverso. Un libro di fantascienza cyberpunk in cui è presente una realtà virtuale condivisa tra gli utenti tramite internet e nella quale ognuno è rappresentato con un proprio Avatar 3D.
Passano gli anni. Il 28 ottobre 2021 Mark Zuckerberg, con l’evento Facebook Connect 2021, dichiara che Facebook di fatto cambierà nome in META e comunica anche la strategia di conversione di tutta l’azienda verso il Metaverso.
Da quel giorno ha inizio un nuovo modo di vedere l’uso dei computer e delle interazioni uomo macchina. Probabilmente accade solo perché effettivamente è arrivato il momento giusto, forse perché tutti ci aspettavamo un cambiamento della attuale tecnologia, forse perché la visione è stata trasmessa in modo efficace.
Fatto sta che tutto il mondo business e non business ha iniziato a parlare di Metaverso immaginando una partecipazione al nuovo ELDORADO.
E’ importante avere bene a mente la definizione chiara di cosa si intende per METAVERSO.
“Il Metaverso è un universo virtuale interoperabile creato parzialmente dagli utenti, in grado di offrire nuove modalità di socializzazione, gaming e una vasta gamma di attività d’intrattenimento. Nonostante sia accessibile tramite browser, l’esperienza migliore si ottiene con dispositivi di realtà virtuale e aumentata.”
Questo paradigma sconvolgerà completamente il modo di interagire con le informazioni, con la tecnologia e impatterà pesantemente su ogni aspetto della vita dell’uomo.
Dovremo abituarci a un nuovo hardware che andrà a sostituire il computer e il nostro smartphone. Tra dieci anni i ragazzi non sapranno più usare un mouse e una tastiera considerandoli vintage.
L’interazione gestuale e vocale sarà la norma. Invece di PC o smartphone useremo occhiali che diventeranno sempre più leggeri e potenti.
Nel Metaverso, potremo collaborare con persone distanti che vediamo attorno a noi nella stessa stanza anche se in forma olografica, potremo dialogare in qualsiasi lingua, avremo più forme e identità certificate, parleremo spesso con avatar che hanno dietro un’intelligenza artificiale, faremo la spesa come siamo abituati a farla oggi ma con un carrello virtuale in un centro commerciale virtuale, avremo vestiti veri e gli stessi vestiti in copia unica ma in digitale. Faremo soldi virtuali nel mondo virtuale e li convertiremo in soldi reali.
Un nuovo mondo, insomma, in cui si combineranno virtualità e realtà, semplice e aumentata, con il quale dobbiamo già ora imparare a confrontarci. Quello che chiamiamo ora Metaverso sarà, probabilmente, una vera e propria rivoluzione.
Dal punto di vista del lavoro, sono tantissime le nuove figure professionali necessarie nel nuovo paradigma di internet. Dai creatori di vestiti virtuali, ai creatori di mobili virtuali, ai costruttori di case virtuali, agli organizzatori di eventi virtuali, a coloro che sfileranno nel Metaverso con abbigliamento particolare al fine di fare pubblicità. Difficile elencarle tutte. Inoltre, l’eliminazione della barriera linguistica, il pagamento in bitcoin, le aziende virtuali con sede indefinita rappresenteranno una nuova sfida per la legislazione e per la tutela dei diritti dei lavoratori.
È un futuro che si sta costruendo velocemente. È per questo che bisognerebbe divertirsi a immaginarlo e impegnarsi a costruirlo, per non subire disparità e disuguaglianze, soprattutto a livello sociale, e per non arrivare impreparati a vivere la dimensione virtuale e aumentata di sé stessi e della propria vita.
Tony Leone – Software factory manager
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