VODAFONE – confermate le 1000 eccedenze di personale. “Non possono essere solo i licenziamenti lo strumento per affrontare la crisi di settore”

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15.03.2023

Vodafone Italia presso la sede Unindustria di Roma ha presentato lunedì 13 marzo, alle organizzazioni Sindacali, la situazione aziendale e un piano di riassetto dei costi che prevede circa 1000 eccedenze di personale, quasi il 20% della forza lavoro. Per Vodafone si tratta del più importante piano di ristrutturazione messo in campo negli ultimi cinque anni. L’azienda ha dichiarato di voler gestire le eccedenze dichiarate in continuità con il recente passato utilizzando gli strumenti individuati attraverso la contrattazione di anticipo.

La difficile situazione in cui versa Vodafone rispecchia la grande crisi che sta attraversando tutto il settore delle TLC. Una crisi dovuta alla contrazione delle tariffe causata da una competitività esasperata, assenza di visione industriale per un settore che nel resto d’Europa continua ad essere attivatore della transizione digitale. Siamo, infatti, un paese che continua a registrare un forte ritardo sulla digitalizzazione e che, mai come oggi, avrebbe bisogno di confronto e sinergia tra tutte le parti interessate. Il settore delle TLC italiane, a differenza di quanto avviene nel resto d’Europa, continua a registrare risultati fortemente negativi con evidenti riverberi non solo sulla qualità del servizio e dell’infrastrutturazione del paese, ma anche sulla qualità del lavoro e sulla tenuta complessiva dell’occupazione.

Vodafone ha rappresentato l’andamento del mercato delle Telco negli ultimi dieci anni in Italia indicando la perdita secca di ricavi dal 2012 ad oggi. Un settore che 10 anni fa contava 42 miliardi di ricavi, nel 2021 ha chiuso con 28 miliardi, con un decremento di 14 miliardi.

Gli indicatori non ancora definitivi del 2022 indicano chiaramente che non vi è stata una inversione di tendenza, anzi la riduzione che si prospetta potrebbe essere ancor maggiore. Nell’ultimo triennio la domanda di connettività, sia sul fisso che sul mobile, è cresciuta notevolmente con le tariffe sempre più basse per un eccesso di competitività nel settore nel paese, dovuta alla presenza di un numero di operatori spropositato al contesto globale. Vodafone ha rimarcato che nel 2022 la situazione è drammaticamente peggiorata, gli effetti della guerra in Ucraina, la crisi energetica ed il rispettivo aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione galoppante hanno avuto un considerevole impatto sull’andamento aziendale.

Per questo, come più volte richiesto dalle Organizzazioni Sindacali attraverso lettere e richieste di incontro al ministro Meloni, è più che mai necessario un confronto tra tutte le parti, a partire dalle istituzioni, richiamandole alle proprie responsabilità.
In questi anni, a cominciare da Vodafone, il sindacato si è impegnato a cercare soluzioni non traumatiche, come la contrattazione d’anticipo e la riqualificazione dei lavoratori in una profonda fase di cambiamento tecnologico, che ha consentito una gestione non traumatica di una fase molto difficile. Adesso è arrivato il momento di fare una seria riflessione su come invertire questo drammatico problema che ricade sui livelli occupazionali.

Non c’è spazio, in questa azienda come nel resto del settore, per scelte diverse rispetto a quanto fatto sino ad ora. A queste condizioni non si può accettare di passare soltanto per il taglio dell’occupazione senza mettere mano alle regole all’interno del malfunzionamento del settore che sta generando soltanto una decurtazione dei lavoratori e una perdita di professionalità.

Alle istituzioni si chiede di prendere posizione e di chiarire al sindacato che, ha la rappresentanza dei 120mila addetti che compongono l’intera filiera, se e come vuole trovare una soluzione, vera e condivisibile, che dia certezza sull’occupazione ed allo stesso tempo rappresenti la sua idea sul futuro del settore delle TLC.

Ufficio Comunicazione UILCOM

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