VERONESE: «Sui migranti la sfida deve essere europea, ma la vita e la dignità umana devono sempre essere i nostri princìpi guida»

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È indispensabile affermare, nei fatti e nelle azioni, il principio per il quale le persone che via mare arrivano in Italia, arrivano nell’Unione Europea. Ed è l’Unione Europea, dunque, che non può più ritardare nel dare risposte, che devono necessariamente prevedere una condivisione di questa sfida – non più, evidentemente, un’emergenza ma un fenomeno strutturale – alla quale nessuno dovrebbe potersi sottrarre.

Ci uniamo, dunque, alla richiesta proveniente da tante voci che l’Ue faccia la sua parte e che la faccia in fretta: è ipocrita e propagandistico parlare di “Europa dei popoli” se poi, davanti alla sofferenza e al dramma di così tante vite in bilico, gli Stati membri si permettono di girarsi dall’altra parte, lasciando completamente soli i Paesi che sono le porte di quella che tutti vogliamo chiamare “casa comune”.

Allo stesso tempo, per noi non solo la vita ma anche la dignità umana deve essere, sempre e in ogni circostanza, il primo dei principi guida delle azioni di un Paese civile, non negoziabile mai. Fare la selezione delle persone maggiormente bisognose di aiuto sanitario, quando su quelle navi ci sono disperati che scappano da atrocità, spesso abusati e maltrattati, che hanno già vissuto l’inferno, non è un compromesso accettabile.

Roma, 7 novembre 2022

 

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