Tessile abbigliamento moda: rinnovato ieri il Ccnl

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12.11.2024

Il nuovo contratto nazionale del settore tessile sarà in vigore fino al 31 marzo 2027 e interessa oltre 372mila dipendenti, impiegati in circa 41mila imprese.

A Milano ieri mattina la delegazione trattante e le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno sottoscritto l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del Tessile Abbigliamento Moda, con le rappresentanze confindustriali di SMI (Sistema Moda Italia). Il contratto, scaduto il 31 marzo 2024, sarà in vigore fino al 31 marzo 2027 e interessa oltre 372mila dipendenti, impiegati in circa 41mila imprese. La parola ora alle lavoratrici e ai lavoratori che nelle assemblee voteranno l’accordo.

La parte economica

L’ipotesi di accordo prevede un aumento complessivo (TEC) nel periodo di vigenza contrattuale di 232 euro al 4° livello, pari al 13%.

Per quanto riguarda il TEM, l’incremento salariale sui minimi (riferito al 4° livello) sarà di 200 euro suddiviso in tre tranche: 95 euro 1° dicembre 2024; 57 euro 1° gennaio 2026; 48 euro 1° gennaio 2027. Il Montante sarà di 4001 euro e l’aumento corrispondente alla percentuale sui minimi dell’11,20%.

Nella vigenza contrattuale verranno riconosciuti 200 euro all’anno per quote aggiuntive di welfare le cui modalità verranno definite a livello aziendale.

Per quanto riguarda il welfare sanitario le aziende verseranno, per ogni lavoratore, un contributo aggiuntivo di 3 euro al fondo sanitario Sanimoda e di 2 euro all’assicurazione per la non autosufficienza (LTC).

La quota, sempre a carico delle imprese, destinata al fondo pensione complementare di settore Previmoda avrà un incremento dello 0,30% a partire dal 1° luglio 2026. La quota destinata alla Premorienza passerà invece allo 0,24% a partire dal 1° aprile 2025.

L’EGR, Elemento di Garanzia Retributiva, riferito alle lavoratrici e ai lavoratori delle aziende che non praticano contrattazione di 2° livello, vedrà un incremento annuale di 50 euro.

Si evidenzia che le lavoratrici e i lavoratori di primo livello vedranno un incremento nel triennio di 271 euro, questo consentirà il superamento della retribuzione oraria di 9 euro.

La parte normativa

Sul tema della certificazione della rappresentanza le parti hanno recepito il Testo Unico per la compilazione UNIEMENS.

Per quel che riguarda le agibilità dei rappresentanti alla sicurezza, sono aumentati i permessi Rls recependo il Patto per la Fabbrica, così pure per quanto riguarda i lavoratori affetti da disabilità e inidoneità sopraggiunta, si è concordato il recepimento della norma sugli accomodamenti ragionevoli.

In tema di permessi: aumento da 5 a 10 i giorni non retribuiti per malattia figlia/o; estensione dei 3 giorni in caso di infermità o decesso dei figli del coniuge/convivente e in caso di decesso dei genitori del coniuge/convivente; permessi retribuiti da legge per adozioni e donatori di midollo osseo; permessi non retribuiti per chi assume la tutela di stranieri non accompagnati e per percorsi di fecondazione assistita anche intrapresi all’estero e riconoscimento di 30 giorni retribuiti per gli invalidi civili oltre il 50%. Inoltre, orario di lavoro agevolato per genitori di figli con DSA e la frazionabilità dei permessi in 104.

Aumento dell’aspettativa non retribuita, in caso di superamento del periodo di comporto, che raddoppia passando da 4 a 8 mesi e riconoscimento di un periodo di comporto di 15 mesi per gli invalidi legge 68.

Nell’intesa, tra le altre novità, l’inserimento delle linee guida sulle ferie solidali e sulla partecipazione, la banca ore che passa da 32 a 40, l’accoglimento del protocollo nazionale sullo smart working e un mese in più, rispetto a quanto garantito dalla legge in materia, per le donne vittime di violenza di genere. Inoltre, sono inserite iniziative formative, concordate con le RSU, per la promozione della cultura contro la violenza. Sempre per quanto riguarda la formazione, 8 ore per il 2025 e 8 ore per il 2026 aggiuntive e riconoscimento per gli studenti universitari di 48 ore retribuite annue per lo studio e di permessi retribuiti per i giorni di esame e per i 2 precedenti.

Le parti hanno poi deciso di costituire l’Ente bilaterale di settore (EBM), quale sede partecipata che svilupperà un’informativa nazionale e iniziative congiunte finalizzate a favorire la difesa e lo sviluppo del settore.

Nell’Osservatorio nazionale sono stati aggiunti, tra gli ulteriori compiti, anche l’analisi dell’andamento dell’occupazione femminile e la promozione di iniziative sulle azioni positive per la diffusione delle buone pratiche, attraverso la mappatura infortuni e malattie professionali con ausilio dati INAIL.

Tante altre le novità contenute nell’intesa, come il pagamento della carenza malattia al 100% per i certificati medici superiori a 5 giornate.

I commenti della parte sindacale

“Un contratto innovativo, che punta sulle Relazioni Industriali per il rilancio del settore, dando risposte certe alle lavoratrici e ai lavoratori, non solo in termini economici, ma anche normativi, con specifica attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Così Sonia Tosoni, Raffaele Salvatoni, Livia Raffaglio, rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, al termine dell’incontro. “Bene la firma del Ccnl del tessile. Rinnovare i contratti per recuperare il potere di acquisto dei salari.  Accogliamo positivamente il rinnovo del Ccnl del tessile industria, siglato tra Sistema moda Italia (Smi) e le organizzazioni sindacali Filctem, Femca e Uiltec: quando il dialogo è solido, i contratti si rinnovano puntualmente e i salari rispondono alle esigenze di lavoratori e lavoratrici”. È quanto hanno dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, e la segretaria generale della Uiltec, Daniela Piras. “Nell’intesa – hanno precisato – si introducono anche miglioramenti significativi nella sanità integrativa, nella previdenza complementare e nella formazione professionale, rappresentando un segnale di stabilità per le relazioni industriali in un settore che richiede sostegno. Una politica salariale che rafforzi il potere d’acquisto, accompagnata da una riduzione del cuneo fiscale è fondamentale per stimolare la domanda interna e rilanciare l’economia. Questo rinnovo deve spronare il governo a sostenere le retribuzioni e a incoraggiare le organizzazioni datoriali ad adeguare i salari anche in quei settori che da tempo attendono un aggiornamento. Rinnovare i contratti è un dovere verso i lavoratori e le lavoratrici ed è un investimento per la crescita del Paese. La Uil è impegnata per una contrattazione innovativa che tuteli il potere d’acquisto e includa nuove sfide: dall’organizzazione del lavoro alla riduzione dell’orario a parità di salario”

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