Sindacati in campo per sostenere la vertenza Vibac in Molise

2' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

03.03.2023

In campo le segreterie nazionali dei sindacati di settore per sostenere la vertenza Vibac, in provincia di Campobasso. La reazione si è avuta dopo l’annuncio dei 126 esuberi posto dalla direzione dello stabilimento Vibac a Termoli, sul totale delle 142 persone iscritto a libro matricola.

Una fabbrica storica nel nucleo industriale di Termoli, che produce nastro adesivo. Le segreterie di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, hanno inviato al management e alla proprietà dell’azienda la richiesta di esame congiunto, ai sensi della legge 223/91.

“Relativamente all’oggetto-scrivono i sindacati-e sulla base della vostra comunicazione del 27 febbraio, di avvio della procedura di licenziamento collettivo ai sensi della legge 223/91 per l’unità produttiva di Termoli, le scriventi organizzazioni sindacali nazionali, unitariamente alle strutture territoriali ed alla Rsu di stabilimento, sono a chiedere un incontro, coerentemente con quanto stabilito dalle norme in essere”. Anche le istituzioni locali si sono fatte sentire.

Lo scorso anno, nella prima decade di marzo, esplose la contestazione, con la proclamazione dello stato di agitazione, uno sciopero, sit-in di presidio e anche un’assemblea in sala consiliare con parti sociali e lavoratori.

Dopo un anno, la nuova crisi. Cosa sarebbe stato necessario fare? Nel pieno di una cassa integrazione straordinaria che finirà a luglio 2023 e firmata perché: bisognava ridurre le produzioni sulla linea 4, secondo i sindacati, bisognava rimodulare le produzioni delle linee 3, 5 e lavorando dal lunedì al venerdì, invece che 7 giorni su 7; bisognava ridurre le attività del reparto taglio e avviare particolari attività di revamping per rendere più competitivo il prodotto collocato sul mercato; bisognava apportare ulteriori modifiche agli impianti, nonché a effettuare interventi sul complessivo ciclo produttivo mediante azioni di miglioramento.

La Uiltec Molise:” Dopo un anno, la proprietà dovrà palesarsi con le richieste -reali- non celandosi dietro la crisi energetica che sicuramente li ha colpiti ma un gruppo tra i più solidi in Italia in questo settore merceologico non può chiudere Termoli per un problema di mercato ovviabile”.

Ufficio Comunicazione UILTEC

Articoli Correlati