Rinnovo del Ccnl del settore delle lavanderie industriali
29.03.2023
L’ intesa siglata ieri sera a Roma tra i sindacati e Assosistema Confindustria. Aumento complessivo a regime di 168 euro su base mensile.
168 euro di aumento medio complessivo a regime su base mensile. Ieri sera a Roma, è stata siglata l’ipotesi di accordo tra la delegazione trattante dei sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti dell’associazione datoriale Assosistema Confindustria per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore delle lavanderie industriali che riguarda circa 20.000 addetti e 1200 imprese nei settori alberghiero e sanitario e scaduto lo scorso 31 dicembre. L’intesa per il triennio 2023 – 2025 verrà sottoposta al voto nelle assemblee dei lavoratori del settore nelle prossime settimane.
Parte economica
L’intesa prevede un aumento medio sui minimi di 155 euro (cat B1), così distribuito:
• Per il settore turismo è 40 euro da marzo 2023, 45 euro a maggio 2024, 50 euro a maggio 2025 e 20 a ottobre 2025;
• Per il settore sanitario: 20 marzo 2023, 20 euro a dicembre 2023, 50 a giugno 2024, 65 ad aprile 2025.
Per un montante complessivo di euro 3000 in entrambi i settori.
Aumentato l’elemento perequativo, per le aziende che non effettuano la contrattazione di secondo livello dagli attuai 260 euro a 350 euro nel corso della vigenza contrattuale.
Aumento del contributo a carico delle aziende per il Fondo sanitario FASIIL che passa da 8 a 12 euro nel corso del triennio contrattuale con l’impegno a rafforzare le prestazioni sanitarie offerte. Introdotto un meccanismo antievasione, le aziende qualora non rispettassero l’intesa contrattuale incorreranno in una sanzione superiori al contributo stesso.
Parte normativa
Per quanto riguarda la parte normativa l’intesa sottoscritta prevede molte risposte alle richieste fatte in piattaforma, tra cui:
Il passaggio automatico dal livello A1 al livello A2 dopo 20 mesi dall’assunzione anche in periodi non continuativi.
Inserimento della percentuale del 15% di maggiorazione per il lavoro supplementare a partire dalla prima ora di lavoro e aumento della percentuale di maggiorazione in caso di clausole elastiche dall’1,5% al 15%.
Tra le novità presenti nell’intesa anche l’obbligo di accordo sindacale in sede aziendale per regolamentare l’istituto della reperibilità.
Infine, è stato istituito l’Organismo Paritetico Nazionale Salute e Sicurezza con il compito di programmare azioni per il miglioramento delle condizioni di lavoro, attività formative, studi e ricerche inerenti salute, ambiente e sicurezza.
La posizione dei sindacati
“Siamo giunti a questa intesa in tempi brevi, in un settore che ha pagato un prezzo altissimo durante la pandemia. Un accordo possibile grazie alla volontà delle parti nel dare una risposta alle lavoratrici e i lavoratori che vivono un momento di forte difficoltà a causa di un’inflazione che sta erodendo pesantemente il potere di acquisto dei salari”. Così le segretarie nazionale della Filctem Cgil. Femca Cisl, Uiltec Uil al termine della trattativa.
“Un rinnovo – continuano – che introduce elementi normativi importanti, come la maggiorazione delle percentuali previste per il lavoro supplementare e il passaggio automatico dal livello di ingresso A1 al successivo. Abbiamo, infine, ottenuto più attenzione ai temi della salute e della sicurezza e un incremento medio salariale di 168 euro”: hanno concluso le segreterie nazionali dei tre sindacati.
Ufficio Comunicazione UILTEC
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