Rinnovato il contratto nazionale Ristorazione collettiva, commerciale, pubblici esercizi e turismo
06.06.2024
Con 200 euro in più in busta paga, è una prima tranche già a partire da giugno, è stato rinnovato il contratto nazionale Ristorazione collettiva, commerciale, pubblici esercizi e turismo.
È arrivata ieri pomeriggio, la firma dell’ipotesi di accordo, dopo molti mesi di negoziazione e un tour de force durato ben 24 ore per chiudere gli ultimi dettagli.
Scaduto il 31 dicembre 2021, il contratto nazionale appena siglato interessa oltre 300mila imprese e si applica a oltre un milione di lavoratori.
Tra le principali novità, oltre all’aumento in busta paga spicca il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa e più garanzie economiche per la genitorialità con ferie e mensilità aggiuntive maturate anche durante il congedo parentale.
Il contratto, che prevede una durata di tre anni e mezzo, con scadenza il 31 dicembre del 2027, avrà una significativa, e quanto mai necessaria, revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale.
Le figure di riferimento erano ferme dagli anni Novanta, e davanti a delle esigenze, sia di professionalizzazione che di mercato ben differenti, è stato un passo fondamentale.
Degno di nota, inoltre, l’aumento dei 90 giorni oltre la legge del congedo per le vittime di violenza, con il pagamento a carico dell’azienda.
La soddisfazione dei sindacati di categoria, Uiltucs in testa, è molta.
Per il segretario generale Paolo Andreani l’aumento è “il giusto modo per difendere il salario dall’inflazione e per far ripartire la stagione turistica”.
Si tratta di un contratto più vicino che mai alle esigenze delle lavoratrici e lavoratori e “un modello che conferma la nostra idea di contrattazione come risposta ai bisogni delle persone”, ha aggiunto.
Dal canto suo Stefano Franzoni, segretario generale aggiunto Uiltucs e responsabile del settore ha parlato di un contratto “moderno che guarda al futuro: l’aggiornamento dei profili professionali, l’attenzione per alcuni temi del lavoro come il contrasto al lavoro povero e la lotta all’inflazione, in un contesto generale in forte movimento come quello attuale, hanno reso possibile l’intesa”.
Mentre Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs, parla di una ipotesi che “mette insieme un risultato economico importante e pone l’attenzione su tematiche che hanno un forte impatto sociale: in questa tornata di rinnovi contrattuali abbiamo lavorato per favorire la trasparenza retributiva e il contrasto a violenza e molestie di genere. Un esempio tra tutte le novazioni introdotte dal rinnovo è dato dalla figura della Garante della parità: una rappresentanza sindacale, con poteri e agibilità per contrastare ogni forma di discriminazione”.
Ufficio Comunicazione Uiltucs
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