Sono più di un milione i rifugiati ucraini che hanno trovato lavoro nell’Unione Europea

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20.06.2023

Dall’inizio della guerra, causata dall’invasione russa in Ucraina, sono milioni le persone arrivate nell’Unione Europea dal Paese. Persone a cui è stata offerta assistenza sanitaria, un alloggio, servizi per l’infanzia e l’istruzione, l’assistenza sociale e l’accesso al mercato del lavoro. In riferimento all’ultimo punto, sono stati firmati circa 1,3 milioni di contratti di lavoro con persone provenienti dall’Ucraina.

Lo ha detto pochi giorni fa il commissario UE per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit in occasione della pubblicazione di un rapporto sull’integrazione nell’UE dei rifugiati ucraini, coadiuvato dalla commissaria per gli Affari Interni Ylva Johansson, e dal consigliere speciale della Commissione UE per l’accoglienza dei rifugiati ucraini Lodewijk Asscher.

Schmit ha inoltre aggiunto: “Continueremo a collaborare con gli Stati membri per affrontare il problema delle barriere linguistiche che talvolta impedisce ai rifugiati di ottenere posti di lavoro in linea con le loro qualifiche”. A questo scopo la Commissione Europea ha pubblicato delle linee guida rivolte alle autorità degli Stati membri affinché il riconoscimento delle qualifiche avvenga rapidamente, oltre che delle attività di riqualificazione e formazione per gli adulti per sostenerne l’accesso al mercato del lavoro.

Il fondo sociale europeo

Sono 18 gli Stati Membri che hanno modificato i programmi del Fondo Sociale Europeo per il 2014-2020 ed usano questo ed altri fondi per finanziare l’assistenza ai rifugiati ucraini. Gli investimenti dei finanziamenti effettuati nei programmi della politica di coesione per affrontare queste sfide ammontano ora a più di 1 miliardo di euro.

Infine, nonostante la guerra sia ancora in corso, il tema della ricostruzione del Paese al termine del conflitto rimane cruciale. La strategia dovrà prevedere il rilancio dell’industria, delle infrastrutture e dell’economia nel suo complesso, nel contesto di una revisione profonda delle relazioni industriali e della legislazione del lavoro nel rispetto di un effettivo dialogo sociale con le parti sociali.

A questo proposito, l’assicurazione dei mezzi materiali e finanziari per la ricostruzione sarà di vitale importanza, così come il rientro della “diaspora” ucraina e della forza lavoro necessaria a ricostruire il Paese, il cui mercato del lavoro ha perso, secondo le stime OIL, fino a sette milioni di posti di lavoro.

Dipartimento Internazionale UIL

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