Quel ponte tra Scilla e Cariddi

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02.02.2023

Il Ponte sullo Stretto di Messina ha attraversato ogni epoca, governo e leader del Paese generando dibattiti, polemiche e studi di fattibilità costati ai cittadini italiani, sino ad oggi, oltre 1 miliardo di euro circa.

Di recente è entrato di diritto nel programma del centrodestra, il governo nazionale è tornato infatti a parlare della possibilità di realizzare il collegamento viario tra Sicilia e Calabria.

Stando al progetto della Stretto di Messina spa sarebbe il ponte più largo del mondo, nella sua categoria, con delle torri alte 322 metri. Secondo le stime costerebbe almeno 3,9 miliardi di euro, tutti a carico dello Stato.

Di certo, per la Uil Sicilia, rappresenta un indispensabile strumento per lo sviluppo del Meridione. Creerebbe, infatti, migliaia di posti di lavoro e, grazie soprattutto al dimezzamento dei tempi di trasporto delle merci, includerebbe la Sicilia e la Calabria nel contesto economico del Mediterraneo.

La realizzazione di questa opera non toglierebbe di certo la priorità a quella di una rete viaria e ferroviaria più efficiente, considerando anche la parte consistente di fondi previsti nel Pnrr destinati all’alta velocità e al rinnovo totale della flotta di traghetti sullo Stretto. Senza il ponte, però, l’alta velocità non può funzionare e sulla necessità di adeguare e integrare le infrastrutture viarie e ferroviarie non esistono pareri discordi.

Il problema dei trasporti è cruciale, si tratta di colmare gap importanti col resto d’Italia per dare all’Isola un’opportunità reale di sviluppo. Questo territorio ha bisogno di interventi su strade, ferrovie, scuole, reti idriche, messa in sicurezza e tanto altro ancora. In Sicilia servono tutte queste cose contemporaneamente e prima possibile.

Ricordiamo, infatti, che il rilancio del Meridione e dell’Isola è indicato come la chiave di volta per un rilancio complessivo dell’economia nazionale. Una viabilità moderna è sempre più imprescindibile per il mondo produttivo e per quello del lavoro considerato come siano migliaia e migliaia gli operai e gli impiegati che si spostano ogni giorno per raggiungere cantieri, fabbriche, uffici, centri commerciali.

Questi ritardi, queste carenze infrastrutturali pesano soprattutto su turismo e agricoltura, settori fondamentali, e condannano quest’isola a rimanere sempre più isolata

Ufficio Comunicazione UIL Sicilia

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