Per 80 centesimi: Il dipinto di Angelo Morbelli sulle mondine
17.07.2023
Le mondine, le lavoratrici delle risaie che “mondavano” le coltivazioni di riso dalle erbe infestanti, sono ritratte incurvate e di schiena, in una insolita e originale inquadratura dall’orizzonte alto che privilegia la vasta spazialità della risaia.
All’orizzonte, che termina con dei filari di alberi (senza neppure un lembo di cielo) convergono le linee chiare che delimitano i “lotti” della risaia: il punto di fuga delle linee prospettiche, posto al centro, conferisce profondità spaziale al dipinto.
Una tremenda fatica in una condizione malsana
Siamo nella pianura tra Casale Monferrato e Vercelli dove viene coltivata e prodotta la gran parte del riso italiano : Morbelli, in questo dipinto come negli altri dedicati allo stesso tema (“In risaia”, “Le risaiole” ecc.) vuole denunciare la durissima fatica delle mondine, costrette ad una fatica tremenda per molte ore al giorno (fino a 12) in una condizione veramente malsana che nel breve volgere di qualche anno portava al degrado fisico e morale, accresciuto dalle precarie condizioni abitative e alla presenza, spesso, nel luogo di lavoro, dei loro bambini.
il titolo, invece, si riferisce alla paga giornaliera, veramente misera attribuita alle lavoratrici nel 1885 quando, a causa della crisi di mercato del riso, la retribuzione era calata a 80 centesimi.
All’ impegno di lotta delle mondine veniva contrapposto, allora, l’uso spregiudicato di manodopera proveniente da altre regioni italiane disposta a lavorare, in caso di sciopero, anche per una paga così miserabile.
Socialismo umanitario e realismo
Il dipinto, famosissimo, di Angelo Morbelli, venne realizzato nel 1895 nell’ arco di tempo di alcuni anni durante i quali l’artista ebbe contatti epistolari con il collega G. Pellizza da Volpedo. Quest’ultimo, che condivideva con Morbelli sia l’adesione agli ideali del socialismo umanitario che la poetica del Realismo e della tecnica divisionista, seguì con interesse e affettuosa partecipazione la genesi e gli stati di avanzamento dell’opera che apparve sin da allora come uno dei capolavori della pittura italiana di fine secolo. Come è proprio della poetica del realismo, cioè il dovere etico di rispecchiamento della realtà, Morbelli conosce e frequenta la risaia: le sue opere ispirate a
Notiamo subito l’insolita inquadratura: le mondine intente al durissimo lavoro sono viste di schiena, incurvate in avanti con le gambe immerse nell’acqua della risaia; non sono visibili, dunque, i visi e le espressioni delle lavoratrici e tuttavia è facile immaginare la fatica inumana di questo lavoro. Si crea un contrasto notevolissimo tra la postura delle donne che fa risaltare la fatica disumana di quel lavoro e lo splendore delle vibrazioni cromatiche ottenute con la tecnica del divisionismo: quest’ultimo è un fenomeno artistico italiano affine al puntinismo francese, caratterizzato dall’ accostamento dei colori puri primari ricomposti, poi, nella sintesi ottica alla “giusta” distanza.
Licia Lisei, storica dell’arte
La riproduzione del quadro è per gentile concessione del Museo Borgogna di Vercelli
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