Pace Contributiva 2024-2025

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17.06.2024

La Legge di Bilancio 2024 ha reintrodotto, in via sperimentale per un biennio, la cosiddetta “pace contributiva”, ovverosia la facoltà di riscattare a titolo oneroso periodi non coperti da contribuzione nella misura massima di 5 anni, al fine di valorizzali per il calcolo della pensione. Operativa fino al 31 dicembre 2025, questa opportunità può essere particolarmente vantaggiosa per chi ha avuto interruzioni tra un lavoro e l’altro.

Cos’è la Pace Contributiva?

La pace contributiva permette ai lavoratori di andare a coprire buchi contributivi, acquisendo, per effetto del riscatto, anzianità contributiva utile ai fini del conseguimento del diritto a pensione e per la determinazione della relativa misura.

Chi Può Beneficiarne?

La misura è riservata ai lavoratori iscritti all’INPS (dipendenti, autonomi, gestione separata) che non hanno contributi versati al 31 dicembre 1995, di qualsiasi tipologia. Sono esclusi coloro che sono già titolari di una pensione diretta.

Come Funziona il Riscatto?

Sono riscattabili in tutto o in parte i periodi scoperti da contribuzione precedenti al 1° gennaio 2024, compresi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato.

Ammessi al riscatto sono soltanto i periodi non soggetti a obbligo contributivo, pertanto, la facoltà di riscatto non può essere esercitata per recuperare periodi di attività lavorativa per cui non si sia provveduto all’ obbligo di versamento contributivo.

Il limite massimo riscattabile è 5 anni anche non continuativi. Coloro che hanno già aderito alla precedente edizione della pace contributiva (2019-2021) possono presentare una ulteriore domanda di riscatto di cinque anni.

Periodi Esclusi e Limiti

Non sono riscattabili i periodi già coperti da contribuzione di qualsiasi tipo (obbligatoria, figurativa, volontaria o da riscatto) e ovunque versata (compresa quella nelle casse per i liberi professionisti o in regimi previdenziali di Stati esteri).

È inoltre importante notare che l’eventuale acquisizione di contributi relativi a periodi anteriori al 1° gennaio 1996, successivamente al riscatto, comporta l’annullamento d’ufficio del riscatto stesso.

Vantaggi Fiscali e Costi

Il riscatto contributivo presenta anche vantaggi fiscali. I costi sostenuti per riscattare i periodi di non lavoro sono deducibili dal reddito, riducendo così l’impatto finanziario per il lavoratore.

Per i lavoratori dipendenti del settore privato l’onere per il riscatto può essere sostenuto dal datore di lavoro dell’assicurato, mediante la destinazione, a tal fine, dei premi di produzione spettanti al lavoratore.

Anche per i Superstiti

La pace contributiva può essere richiesta anche dai superstiti di lavoratori deceduti prima di maturare il diritto alla pensione, per ottenere la pensione indiretta. Le condizioni per l’accesso al riscatto devono essere verificate rispetto alla posizione contributiva del defunto.

Conclusione

La pace contributiva rappresenta una significativa opportunità per molti lavoratori di recuperare i periodi di non lavoro, garantendo una maggiore sicurezza pensionistica. È un investimento che, seppur con un costo iniziale, può portare a benefici a lungo termine sia per quanto attiene il perfezionamento del diritto alla pensione che l’aumento dell’assegno pensionistico.

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