Opzione Donna

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03.07.2023

Il regime sperimentale donna (c.d. Opzione Donna) è una misura sperimentale introdotta per la prima volta quasi 20 anni fa, più precisamente nel 2004, dall’art. 1, c. 9, della L. 243/2004 (Legge Maroni) che prevedeva la possibilità di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, con requisiti anagrafici e contributivi ridotti rispetto a quelli ordinari, a condizione che le interessate avessero optato per la liquidazione della pensione con il sistema di calcolo contributivo.

Negli anni il suo appeal è andato via via crescendo, soprattutto dopo che la Legge Fornero ha inasprito i requisiti di accesso alla pensione.

In seguito, il Decreto legge n. 4 del 2019 ha disposto la possibilità di optare per il regime sperimentale alle lavoratrici che maturavano i requisiti anagrafici (almeno 58 anni lavoratrici dipendenti e 59 anni lavoratrici autonome) e contributivi (almeno 35 anni) entro il 31 dicembre 2018, fermo restando l’accesso al pensionamento trascorsi 12/18 mesi (lavoratrici dipendenti/autonome) dalla maturazione del diritto.

Questo strumento è stato poi, nel corso degli anni, oggetto di successive proroghe con le quali, pur mantenendosi fermi i requisiti, si è di fatto ampliata la platea delle potenziali beneficiarie, facendovi rientrare anche le lavoratrici che maturavano i 35 anni di contributi e 58/59 anni di età entro il 31 dicembre 2021.

Con l’ultima Legge di Bilancio (Legge n. 197/2022) la possibilità di accedere all’Opzione Donna si è drasticamente limitata, a causa sia dell’introduzione di specifiche condizioni da possedere al momento della domanda, sia per l’inasprimento del requisito anagrafico.

In particolare, possono fruire dell’Opzione Donna 2023 le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2022 abbiano maturato il requisito contributivo di 35 anni e 60 anni di età (requisito anagrafico ridotto di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due) e che si trovino in una delle seguenti condizioni: assistere un familiare disabile; avere un’invalidità civile almeno del 74%; essere lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale (per quest’ultime il requisito anagrafico è sempre pari a 58 anni di età a prescindere dal numero dei figli).

Come per il passato, anche per Opzione Donna 2023, vale il principio secondo il quale, in caso di perfezionamento dei requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2022, la domanda di pensionamento può essere presentata in qualsiasi momento successivo (cd. “cristallizzazione del diritto a pensione”).

Per ulteriori informazioni, puoi rivolgerti alla sede più vicina del Patronato ITAL UIL o al nostro collega virtuale Uilli.

 

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