Nuovi contratti di lavoro: il caso dei rider di Just Eat

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01.05.2023

Just Eat ha annunciato di voler assumere altri duemila rider nei prossimi 12 mesi. Il nuovo piano di assunzioni si muove in coerenza con la strategia di sviluppo etica che l’Azienda ha avviato nel 2021.

Risale a due anni fa, infatti, il primo Contratto aziendale sottoscritto con Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti, attraverso il quale i rider assunti sono passati dall’essere lavoratori autonomi a divenire lavoratori subordinati con tutti i diritti normativi ed economici che ne conseguono, come previsti dal Contratto Collettivo Nazionale Trasporti Merci e Logistica.

L’accordo con just eat

Tale Accordo, frutto di un lungo confronto tra le Parti, ha rappresentato un risultato importante, poiché ha restituito la giusta dignità all’attività di questi lavoratori e di queste lavoratrici.

Dopo un’intensa negoziazione, che ha dovuto tener conto delle specificità particolari del settore, il quale intreccia il punto di vista sindacale a quello giuridico-istituzionale e giurisprudenziale, Just Eat Take Away ha accettato di assumere circa quattromila lavoratori, con un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

A tutte/i le/i dipendenti sono state così garantite paga base, legata ai minimi contrattuali e non alle consegne, superando, quindi il cottimo finora presente, TFR, previdenza, integrazione salariale in caso di malattia retribuita al 100%, infortunio, maternità/paternità, ferie, orario di lavoro minimo garantito, maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario al 30%, festivo e notturno, premio di produttività, applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, ferie retribuite, Rol, permessi di legge per studio o assistenza ecc.., formazione, diritti sindacali.

Oltre alle coperture assicurative, di legge, fornite dagli istituti di previdenza ed assistenza pubblici (INPS e INAIL), è stata prevista per tutte/i anche un’assicurazione infortuni aggiuntiva.

Un nuovo modello organizzativo

Just Eat è stata la prima multinazionale del settore ad aver scelto di operare con soli rider contrattualizzati e, ad ora, non solo ha resistito in un mercato in cui i concorrenti hanno mantenuto la linea opposta, ma si prepara a espandersi in altre città in Italia, dopo due anni serviti a mettere a punto il nuovo modello organizzativo. Nel frattempo, i primi rider assunti nel 2021 e rimasti in azienda, nelle prossime settimane, riceveranno i primi scatti salariali maturati per anzianità professionale, in un settore dove il turnover è molto alto.

Una scelta aziendale controcorrente e solitaria nel campo dei grandi del food delivery, dato che le altre principali piattaforme, ossia Glovo, Uber Eats e Deliveroo, associate ad Assodelivery, continuano a mantenere un modello organizzativo basato spesso sul falso lavoro autonomo, ottenendo, in tal modo, un vantaggio competitivo mettendo sotto pressione il costo del lavoro.

Tutto questo si traduce in condizioni di lavoro precarie. Inoltre, le aziende offrono un prezzo più basso per il servizio remunerando la prestazione a cottimo, ben al di sotto di quanto stabilito dai CCNL.

La battaglia della UIL per i diritti dei rider

Come Uil combattiamo da anni contro le intollerabili condizioni di lavoro inique dei ciclofattorini e siamo sempre più determinati a continuare questa nostra battaglia contro lo sfruttamento del lavoro. Riteniamo che anche le altre Società operanti su piattaforme debbano seguire il modello di subordinazione oggi definito. Non c’è bisogno di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già, basta applicarli.

È importante continuare a lavorare per perseguire un’idea di crescita e di sviluppo che sappia tenere insieme produzione, qualità e buona occupazione, profitto e sicurezza, tutto ciò rimettendo al centro il valore della persona, in un contesto di relazioni sindacali partecipativo e improntato al dialogo. La regolazione del rapporto di lavoro delle nuove figure della Gig Economy, tra cui i rider, che rappresentano oggi l’emblema di questa realtà, non può essere lasciato solo alla determinazione delle decisioni aziendali o della giurisprudenza, ma va riportato, come abbiamo fatto con Just Eat, nell’alveo delle relazioni industriali e della Contrattazione Collettiva.

Quest’ultima si conferma, infatti, lo strumento essenziale per guidare il cambiamento in atto nel mercato del lavoro e per ridurre le diseguaglianze sociali, garantendo quei diritti fondamentali che conferiscono la giusta dignità al rapporto di lavoro. Come sindacato stiamo lavorando per una contrattazione sempre più innovativa, che stia al passo con i rapidi e profondi mutamenti di carattere tecnologico, sociale e ambientale che stanno attraversando il mondo del lavoro. Una sfida sulla quale la Uil è impegnata da tempo e che diventa ora più che mai decisiva.

Servizio Contrattazione UIL

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