Lavoratori dello sport e dello spettacolo: i dati dell’Osservatorio INPS

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30.05.2022

Lo scorso 26 maggio, l’INPS ha pubblicato l’Osservatorio su dati e statistiche che riguardano i numeri dell’occupazione di due tra le categorie più colpite dalla pandemia da Covid-19: spettacolo e sport. L’indagine riguarda lavoratori appartenenti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) e al Fondo Pensione Sportivi Professionisti (FPSP).

Nel primo caso, come è noto, gli stop a eventi, concerti, spettacoli e così via hanno costretto molte professionalità del settore a una lunghissima pausa, talvolta sfociata in una condizione di stand-by permanente. Anche per lo sport la procrastinazione della riforma e le varie chiusure hanno portato a una dura battuta d’arresto e a una difficile ripresa.

DATI INPS SULL’OCCUPAZIONE DELLO SPETTACOLO

L’INPS ha quindi condiviso gli ultimi dati sull’occupazione dei due settori di cui abbiamo parlato. In merito ai lavoratori dello spettacolo è stato riferito che nel 2021 il numero di lavoratori con almeno una giornata retribuita nell’anno è di 312.123, la cui retribuzione media annua si aggira intorno ai 10mila euro e un numero medio annuo di 86 giornate retribuite.

Nel 2021 si è registrato un incremento di quasi 49mila unità rispetto al 2020, ossia il primo anno di pandemia. Le professioni che hanno visto una ripresa più consistente sono state quelle del gruppo attori, aumentati di oltre il 49% tra il 2020 e il 2021, e quelle del gruppo concertisti e orchestrali, aumentati del 26%. L’unico gruppo che ha fatto registrare, rispetto al 2020, una riduzione (-2%) è quello del ballo figurazione e moda.

Il riferimento all’area geografica di appartenenza, sul versante occupazione, vede che il 43,1% lavora nel Centro Italia. Seguono il Nord-Ovest con il 25%, il Sud e le isole con il 16,4%; chiude con il 15,5% il Nord-est del Paese.

Per quanto riguarda invece il livello di retribuzione anche in questo caso, come in moltissimi altri campi, il gap tra Nord e Sud diventa importante. Nel Nord-ovest i lavoratori nel 2021 hanno percepito il 36% in più (14.032 euro) rispetto al dato medio nazionale, nel Centro le retribuzioni medie sono in linea con il dato nazionale; infine, nelle altre aree le retribuzioni sono molto inferiori.

E NELLO SPORT?

Gli sportivi professionisti con almeno un contributo versato nell’anno 2021 sono 8.463. Il dato più significativo, tuttavia, riguarda la percentuale di quelli che appartengono alla Federazione Calcio: il 92,5%.

Nel 2021, complessivamente, si registra un incremento del 4,2% del numero di lavoratori rispetto all’anno precedente, mentre gli sportivi delle altre federazioni presentano una diminuzione pari a -1,9%, dunque un dato in negativo.

Quanto ai riferimenti territoriali: il 54,3% dei professionisti si trova nel Nord della Penisola, soprattutto a Nord-ovest.

I gap territoriali ed economici rappresentano un campanello dall’allarme. Abbiamo spesso riferito che le risorse destinate al Sud devono necessariamente tramutarsi in concretezza, in una crescita tangibile. Ciò per ridurre le discrepanze e raggiungere un equilibrio nazionale e non solo in teoria. In tal senso, il PNRR può essere un buon punto di partenza.

In secondo luogo, va ricordato che le categorie oggetto del rapporto devono essere valorizzate. Durante la pandemia hanno riscontrato numerose difficoltà e tuttora la ripresa è lenta e macchinosa. Si deve investire nel lavoro e non bisogna permettere che alcune professioni subiscano discriminazioni. Dignità e lavoro, lavoro e dignità: imprescindibili l’uno dall’altra.

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