La regola dell’ozono

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L’annuncio che il buco dell’ozono si sta chiudendo ha riportato a galla i miei vent’anni, quando il buco dell’ozono era la paura del momento. Ricordo un articolo che spiegava in modo inesorabile come il futuro ci avrebbe riservato l’aumento delle malattie della pelle e l’estinzione dei poveri coccodrilli. Perciò la meraviglia di questa notizia è duplice: mentre si ricompatta il manto dell’ozono, si strappa finalmente quella della rassegnazione che ci ha avvolto negli ultimi tempi.

Non è vero che qualunque sforzo sia inutile e qualunque esito causale, nè che la vita assomigli a un treno senza guidatore lanciato a fari spenti nella notte. Allora le aziende produttrici rinunciarono subito ai famigerati clorofluorocarburi, capaci di bucare lo strato di ozono che si interpone fra noi e i raggi del sole, e a distanza di quarant’anni quella scelta ha dispiegato i suoi benefici effetti. Quindi non solo è possibile cambiare, ma cambiare serve davvero a qualcosa.

11.01.2023 Il Corriere Della Sera

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