La festa dell’Europa
09.05.2023
Il 9 maggio è la Festa dell’Europa. La data (1950) si riferisce all’anniversario della storica dichiarazione di Robert Schuman, tra i padri fondatori di quella che oggi è l’Unione europea, in cui espose l’idea di una forma ambiziosa ed innovativa di collaborazione politica in Europa.
Una ricorrenza, oggi, piena di significato perché condizionata prima di tutto dall’impatto della guerra provocata dall’invasione russa dell’Ucraina a più di un anno dal suo inizio, che rischia di minare i valori fondanti dell’Unione Europea di democrazia, solidarietà e coesione.
L’Europa si trova a dover gestire una crisi multiforme: le conseguenze della pandemia sulla situazione economica e sociale; il nuovo contesto geo-politico di mutate relazioni internazionali a seguito dell’aggressione militare russa, che obbliga l’UE a ridisegnare le filiere produttive per garantire sicurezza e indipendenza da singoli paesi dominanti e assicurare gli approvvigionamenti necessari per lo sviluppo e la crescita; il caro energia e l’aumento incontrollato del costo della vita che attanaglia lavoratori e famiglie.
I prossimi obiettivi dell’Europa
L’Europa è decisa a conseguire obiettivi climatici ambiziosi che richiedono azioni urgenti e coerenti con gli impegni internazionali e ad implementare l’agenda per una transizione giusta, verde e digitale, che incide sulla vita dei cittadini, sui consumi e sul lavoro, che offre opportunità, ma anche sfide e rischi per chi non è accompagnato in questo percorso.
L’Unione ha adottato una serie di strumenti finanziari e politici a sostegno degli Stati, a partire dal Next Generation EU, i fondi nei Piani Nazionali di ripresa e resilienza, il nuovo pacchetto di aiuti per far fronte alla crisi energetica. Il sindacato, però, chiede condizionalità ed obiettivi sociali chiari e definiti per costruire un’Europa sociale, basata sulla giustizia sociale, l’equità e la coesione.
La priorità deve essere il lavoro
La priorità è promuovere l’inclusione, introdurre misure efficaci per contrastare la precarietà, spesso spacciata per “sana flessibilità”, garantire posti di lavoro stabili che possano assicurare risorse contributive e sostegno ai sistemi di welfare, della scuola, della sanità pubblica di qualità.
Aumentare i salari per far fronte all’inflazione che erode il potere d’acquisto, aiutare i giovani a saper gestire le nuove forme di lavoro nate con la rapida innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione, ma garantendo loro condizioni di lavoro dignitose, di crescita professionale e non di sfruttamento al ribasso.
Il pilastro europeo dei diritti sociali
L’Europa si è dotata di uno strumento fondamentale, il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, che ammoderna il modello sociale europeo, indica azioni ed obiettivi, ma anche strumenti a livello europeo.
Un passo avanti che ha bisogno della volontà politica degli Stati di investire in politiche volte a garantire una ripresa sostenibile ed inclusiva, che poggi su un Pilastro sociale forte e sostenuto finanziariamente con nuove risorse europee.
Un fondo sovrano per incentivare gli investimenti di tutti i paesi europei, ma anche tassare gli extraprofitti generati da una speculazione finanziaria fuori controllo ed una tassa sulle transazioni finanziarie. Risorse aggiuntive nel bilancio europeo.
Autonomia strategica? L’Europa risponda unita
Oggi si parla molto di autonomia strategica a fronte di un nuovo scenario di competizione globale tra grandi economie, USA, Cina, UE.
Il rischio di spinte verso nuove forme di protezionismo di singoli Stati aggrava le diseguaglianze economiche e sociali e porta all’ascesa di populismo e nazionalismo autoreferenziale.
L’Europa deve rispondere unita, compatta, come ha saputo fare per affrontare le conseguenze della pandemia. La frammentazione tra paesi europei non può essere la risposta alla sfida della nuova crisi.
La strategia comune che l’Unione sta faticosamente cercando di disegnare va sostenuta ma deve mirare a salvaguardare il modello europeo di crescita basato anche sulla dimensione sociale della sostenibilità, sul benessere di tutti i cittadini e delle persone, sul lavoro di qualità, sulla democrazia partecipativa.
Dipartimento Internazionale UIL
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