Le sfide dell’industria alimentare tra sostenibilità, contrattazione e sicurezza
12.03.2025
Il tema della sostenibilità è ormai, da molti anni, al centro dell’agenda politica di governi e istituzioni internazionali e, anche, delle strategie di molte aziende, in particolare del settore alimentare. La preoccupazione di garantire uno sviluppo economico sostenibile, da un punto di vista ambientale, nasce nel 1987, con il Rapporto Brudtland e si sostanzia nei contenuti di Agenda 21, approvata dalla Conferenza Onu di Rio de Janeiro nel 1992 e in tanti successivi accordi internazionali. Per molto tempo, però, la sostenibilità è rimasta legata principalmente all’aspetto ambientale e solo successivamente si è fatto largo, all’attenzione sia delle istituzioni che delle aziende, anche il suo aspetto sociale relativo al rispetto dei diritti del lavoro. Su questi temi e a fronte delle grandi transizioni geopolitiche, economiche, tecnologiche e ambientali in atto, la Uila ha realizzato una ricerca sul tema della sostenibilità, declinata in tutte le sue accezioni, partendo proprio dal presupposto che la sostenibilità deve essere, al contempo, ambientale, sociale ed economica.
La ricerca è stata presentata a Parma il 19 febbraio, in occasione dell’iniziativa “Le sfide dell’industria alimentare tra sostenibilità, contrattazione e sicurezza” svoltasi nella splendida cornice dell’Auditorium Paganini, un ex zuccherificio ristrutturato da Renzo Piano e restituito al pubblico per un uso sociale, alla quale hanno partecipato oltre 700 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia, numerosi rappresentanti delle associazioni datoriali e delle aziende del settore alimentare e una nutrita rappresentanza della Uil, a partire dal segretario generale PierPaolo Bombardieri, insieme alle segretarie confederali Vera Buonomo e Ivana Veronese e dei segretari generali di Feneal, Uilm e Uiltucs, Uiltec.
“Siamo qui per ribadire il ruolo della contrattazione collettiva e della bilateralità come scelta strategica per affrontare i problemi, dare soddisfazione ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, rispondere alle esigenze delle imprese” ha dichiarato la segretaria generale Uila Enrica Mammucari, aprendo il dibattito, “e siamo convinti che occorre proseguire su questa strada anche per raggiungere gli obiettivi di una sostenibilità che sia insieme ambientale, sociale ed economica. Sulla sostenibilità si sta giocando il futuro del mondo del lavoro e noi vogliamo essere protagonisti nella costruzione di questo futuro”.
Sostenibilità
La ricerca ha coinvolto oltre 1.200 lavoratrici e lavoratori e i rappresentanti delle principali imprese del settore dell’industria alimentare che hanno risposto a un questionario sui diversi aspetti del tema della sostenibilità. Il primo dato che emerge è che le lavoratrici e i lavoratori sono molto sensibili ai temi della sostenibilità in generale (ambientale, economica e sociale) e ben il 95,7% ritiene necessaria una formazione specifica su tali temi.
Su una scala valoriale da 1 a 5, i lavoratori ritengono importanti gli investimenti in sostenibilità per la crescita dell’azienda (3,92) e il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali e delle RSU su questo tema (4,1); sono altresì convinti che la contrattazione collettiva possa svolgere un ruolo importante nella sua attuazione (4,08). Allo stesso tempo, però, i dipendenti giudicano più basso il livello di chiarezza della comunicazione sugli obiettivi di sostenibilità da parte delle aziende (2,62). Infine, il 95,7% degli intervistati ritiene necessaria una formazione specifica sul tema.
Sostenibilità ambientale
Sulla stessa scala di valori, i lavoratori ritengono importante il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale (4,05) ma giudicano con un valore più basso (2,96) le attività svolte e le misure adottate dalla propria azienda in materia di sostenibilità ambientale. In generale, il 92% vorrebbe maggiori iniziative di sostenibilità ambientale in azienda e l’83% vorrebbe partecipare di più a definire gli obbiettivi di sostenibilità.
Sostenibilità sociale
Dal questionario emerge come, in oltre il 68% delle grandi aziende, siano presenti misure di welfare e programmi di inclusione e parità di genere. Una percentuale che decresce sensibilmente nelle aziende più piccole dove non è ancora diffusa la contrattazione integrativa. Le principali misure di welfare contrattuale attuate nelle aziende risultano: borse di studio per i figli (presenti nel 40,9% delle aziende), sconti per nidi e centri estivi (38,9%), bonus bebè (24,6%), servizi di sostegno alla cura di bambini, anziani, disabili (23,7%).
Le imprese e la contrattazione
Anche tra le principali imprese del settore emerge la convinzione che le relazioni sindacali possono avere un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Nonostante l’industria alimentare abbia fatto molto in tema di sostenibilità, emerge però come gli obiettivi sostenibilità e il loro perseguimento non siano ancora abbastanza diffusi all’interno della contrattazione collettiva di secondo livello.
“La Uila è convinta – ha concluso Mammucari – che le relazioni sindacali possano indirizzare gli strumenti di cui dispone per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Siamo soddisfatti di quanto già fatto nel nostro settore in materia di welfare ma, di fronte alle nuove sfide imposte dalle transizioni che incombono sul nostro futuro, le parti sociali devono svolgere un ruolo determinante anche per quanto riguarda le politiche attive del lavoro. È compito, inoltre, delle parti sociali orientare la bilateralità e la contrattazione verso uno sviluppo sostenibile del settore. Abbiamo tante opportunità e sono convinta che insieme, in modo concreto, passo dopo passo, potremo raggiungere l’obiettivo di una transizione giusta, a partire già dalla prossima stagione dei rinnovi di secondo livello”.
Concludendo i lavori il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri, tra tanti temi toccati, e riferendosi in maniera specifica al tema della sostenibilità, ha detto: “Sono state illustrate, oggi, dalla nostra categoria del settore agroalimentare, alcune buone prassi, per affrontare temi molto complicati nell’ambito di un sistema di relazioni industriali che regge e che condivide alcuni valori. Purtroppo, però, questo sistema non arriva dappertutto. C’è una questione di sostenibilità economica e ambientale, ma soprattutto c’è un tema di sostenibilità sociale che emerge con chiarezza anche dalla ricerca presentata dalla Uila. L’impegno, dunque, è quello di restare sempre sul merito delle cose per rappresentare, davvero, gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando sulla contrattazione, per la crescita dei salari, per la sicurezza sul lavoro e per un welfare che metta al centro la persona”.
Ufficio Comunicazione UILA
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di Pierpaolo Bombardieri

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