I RISCHI GLOBALI: UNO SGUARDO AL FUTURO

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29.01.2025

La XX edizione del Global Risks Report del World Economic Forum traccia un quadro globale del tutto lacerato dalle crescenti sfide geopolitiche, ambientali, sociali e tecnologiche che minacciano la stabilità e il progresso.

Nel Global Risks Report del World Economic Forum, basato sul Global Risks Perception Survey (GRPS), i dati sono allarmanti. Sebbene, rispetto agli anni precedenti vi sia una coincidenza significativa tra le preoccupazioni ambientali, sociali ed economiche, è emerso un nuovo rischio: il conflitto armato che vede (o potrebbe vedere ancor di più in futuro) coinvolti gli Stati.

I fattori più preoccupanti se si pensa al domani

 

 

 

 

 

 

I conflitti armati tra Stati sono considerati il rischio globale immediato e più urgente per il 2025, con quasi un quarto degli intervistati che li considera la preoccupazione maggiore per il prossimo anno.

I rischi ambientali dominano lo scenario a lungo termine, con fenomeni metereologici estremi, la perdita di biodiversità, il collasso degli ecosistemi e la scarsità di risorse naturali, sono in cima alla lista delle minacce per il prossimo decennio.

Al quinto posto tra i rischi ambientali c’è l’inquinamento, visto come una minaccia rilevante anche nel breve periodo. Il sesto posto nella classifica a breve termine evidenzia la crescente consapevolezza dei gravi effetti sulla salute e sull’ecosistema derivanti dagli agenti inquinanti presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. In generale, gli eventi climatici estremi sono stati identificati come rischi sia immediati che futuri, a breve e lungo termine.

Le tensioni in ambito geoeconomico, in aumento nella classifica rispetto ai report precedenti, riflettono una crescente preoccupazione riguardo al futuro delle relazioni economiche globali.

Per il secondo anno consecutivo, misinformazione e disinformazione restano i principali rischi nel breve periodo, perché minacciando la coesione sociale i sistemi di governance, minando la fiducia ed aggravando le divisioni sia all’interno che tra Stati.

La polarizzazione sociale è tra i fattori maggiormente allarmanti, mostrando come le fratture sociali sino al centro del panorama complessivo dei rischi che minacciano il futuro.

Sebbene i rischi economici abbiano un rilievo meno immediato nei risultati dell’indagine di quest’anno, rimangono una preoccupazione, interconnessa con le tensioni sociali e geopolitiche.

Altri rischi rilevanti nel breve periodo sono la mancanza di opportunità di impiego e la disoccupazione, l’erosione dei diritti umani e delle libertà civili, e le diseguaglianze. Questi ultimi sono rischi importanti da monitorare, considerando quanto possano indicare una percezione collettiva di instabilità sociale, crisi politiche interne e incertezza geostrategica.

Mirek Dušek, Managing Director del World Economic Forum ha affermato che “le crescenti tensioni geopolitiche, l’erosione della fiducia globale e la crisi climatica stanno mettendo a dura prova il sistema globale come mai prima d’ora”. “In un mondo segnato da divisioni sempre più profonde e rischi a cascata – ha continuato Dušek – i leader globali hanno una scelta: promuovere la collaborazione e la resilienza o affrontare un’instabilità crescente. La posta in gioco non è mai stata così alta”.

La cooperazione globale tra i fattori chiave del Global Risk Report 2025

Nel Global Risk Report 2025, il ruolo della cooperazione internazionale emerge come ancora più cruciale. Oltre il 60% degli esperti esprime preoccupazione riguardo a un futuro dominato dalla competizione tra le grandi potenze mondiali, indipendentemente dalla loro dimensione; una competizione che non facilita la risoluzione delle crisi globali. La costruzione di legami internazionali più forti e la creazione di forme di collaborazione sono fondamentali per prevenire conflitti e per trovare soluzioni condivise alle sfide planetarie. Solo approcci globali possono affrontare efficacemente queste emergenze.

Prendendo ad esempio il rischio climatico, è chiaro che soluzioni parziali o locali non sono possibili. La capacità di cooperare diventa quindi determinante non solo per mitigare i vari rischi, ma anche per adattarsi alle nuove realtà sociali ed economiche che questi rischi stanno creando.

L’aumento delle tensioni geopolitiche e la crescente sfiducia stanno frammentando ulteriormente il panorama internazionale. Questo non riguarda solo le relazioni tra nazioni, ma coinvolge anche la struttura interna degli Stati, con crescenti difficoltà nella governance globale.

La cooperazione internazionale, dunque, sarà fondamentale per determinare le scelte politiche, tecnologiche ed economiche nei prossimi dieci anni. È necessario rafforzare questa partnership coesa, considerando l’evoluzione transnazionale dei rischi e dei cambiamenti, come quelli legati al cambiamento climatico o alla cybersecurity, che rappresentano minacce non per singole nazioni, ma per l’economia globale nel suo complesso.

Alla ricerca di una traiettoria di stabilità globale

Il Global Risk Report 2025 mette a nudo quanto i prossimi dieci anni saranno decisivi per le numerose sfide che ci attendono. La strada per comprenderle, secondo il report, passa per la capacità di creare una governance più inclusiva ed efficace, che tenga conto dei numeri e analizzi l’importanza dei rischi in crescita.

La conoscenza diventa la base per sviluppare nuove capacità di agire, sostenute da relazioni internazionali che pongano al centro la collaborazione per un’azione collettiva.

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