Tagli di spesa per i Paesi UE pari a 45 miliardi di euro previsti dalla riforma della governance economica

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09.06.2023

La Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di riforma della governance economica, ovvero delle regole di coordinamento delle politiche macroeconomiche degli Stati membri e delle procedure di sanzionamento in caso di disavanzi pubblici eccessivi. 

Le nuove regole della governance economica

Stante la proposta della Commissione, le nuove regole indurranno, nel 2024, tagli alla spesa pubblica in vari Stati membri, compresa l’Italia, per un totale di 45 miliardi di euro.

Il principale oggetto di riforma è il Patto di stabilità e crescita (PSC), in quanto pilastro della governance economica europea, che dopo tre anni di sospensione a causa della pandemia tornerà ufficialmente in vigore nel 2024.

Ricordiamo che il Patto di stabilità e crescita è stato adottato nel 1997 come parte degli sforzi dell’UE per promuovere la stabilità finanziaria e la disciplina fiscale tra i suoi membri. L’obiettivo principale è garantire che i Paesi membri mantengano bilanci pubblici sani, riducendo l’indebitamento e il deficit pubblico.

Tuttavia, a causa dell’eccessiva rigidità delle regole e dei limiti stabiliti dal PSC, gli Stati membri non hanno avuto la capacità di adattarsi a situazioni economiche mutevoli e di far fronte al susseguirsi di crisi sistemiche. Ciò ha portato all’adozione di una serie di riforme nel corso degli anni: la prima nel 2005, poi nel 2011 -a seguito della crisi del debito sovrano-, ed infine la più recente proposta di riforma annunciata dalla Commissione alla fine del 2022.

Taglio di 9,5 miliardi per l’Italia

Secondo la proposta della CE, gli Stati membri con un deficit superiore al 3% dovranno procedere ad un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del PIL all’anno. Ciò significa che 14 Stati dell’UE dovranno tagliare la spesa di almeno 45 miliardi di euro il prossimo anno, oppure reperire l’importo equivalente attraverso le tasse. In particolare, per l’Italia si tratta di una cifra pari a quasi 10 miliardi di euro.

Tali misure dovrebbero essere attentamente valutate per evitare che i tagli di bilancio abbiano un impatto negativo sulla società e sulle condizioni di lavoro. Una riduzione della spesa sociale potrebbe infatti compromettere la capacità dei governi di fornire servizi pubblici essenziali, come la sanità, l’istruzione e la sicurezza sociale. Per fare un esempio pratico, la CES ha effettuato un’indagine dalla quale è emerso che senza questo taglio, solo in Italia, si potrebbero assumere oltre 392 mila insegnanti o 327 mila infermieri

Stop austerity 2.0

Questo dimostra come la riforma in questione possa rappresentare un serio rischio con un ritorno alle precedenti ricette di austerity e, come affermato dal Segretario Generale UIL Pierpaolo Bombardieri è il momento “che si cambi paradigma, si superino le politiche liberiste e di austerità e si adottino scelte che puntino alla crescita e allo sviluppo”. 

A questo scopo la CES, al Congresso recentemente tenutosi a Berlino in occasione del suo 50esimo anniversario, ha lanciato la campagna “stop austerity 2.0” sottolineando la necessità di promuovere una serie di riforme, tra cui:

  • Rendere permanenti i meccanismi di solidarietà introdotti e decisivi durante la pandemia, come il Fondo per la ripresa e la resilienza, al fine di garantire condizioni di parità negli investimenti;
  • Il divieto di finanziamento pubblico per le aziende che evadono le tasse;
  • Una golden rule per gli investimenti pubblici, per escludere dalle regole sul deficit una serie di investimenti, come quelli per la transizione ecologica e digitale.

Alla luce di tutto ciò, la questione dei tagli di bilancio e dei loro potenziali impatti sulle economie dei Paesi dell’Unione è di primaria importanza nell’attuale agenda politica. È quindi fondamentale monitorare da vicino le decisioni prese a livello europeo e nazionale, al fine di tutelare gli interessi dei lavoratori e di promuovere politiche economiche e sociali più eque e sostenibili.

Dipartimento Internazionale UIL

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