Emergenza siccità: quali provvedimenti adotterà lo Stato?

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06.07.2022

Alcuni giorni fa abbiamo fatto il punto sulle conseguenze generate dalla crisi climatica. Una delle ripercussioni che sta dettando maggiori preoccupazioni sul piano nazionale è la siccità. Sono cinque attualmente le regioni per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione al deficit idrico: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. La decisione è arrivata anche a seguito di un evento catastrofico: il crollo di un seracco sulla Marmolada. E non si tratta di un avvenimento isolato: gli esperti ritengono che tutto l’arco alpino è fortemente a rischio.

Da diverse settimane, poi, le elevatissime temperature danno vita a numerosi roghi in tutta la Penisola che devono essere contenuti e spenti.

Accadimenti che determinano grande apprensione e che necessitano di interventi tempestivi.

SICCITÀ: LE DECISIONI DEL GOVERNO

Il Consiglio dei Ministri tenutosi il 4 luglio, a cui ha preso parte anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha deliberato velocemente sullo stato di emergenza. L’obiettivo è quello di far fronte, in tempi brevi, all’emergenza che sta colpendo la Nazione e in particolar mondo, come chiarito durante il Cdm, cinque regioni. Queste ultime beneficeranno di risorse immediate per arginare la crisi, ma non basta. Gli interventi dovranno essere strutturali e realizzati con un occhio al futuro.

A tal proposito, la prossima settimana, durante la riunione del Cdm, ci sarà la nomina di un Commissario straordinario, che avrà il compito di coordinare gli interventi previsti nel decreto Siccità. Nella bozza di decreto, circolata nei giorni scorsi, si fa riferimento a interventi prioritari alla cui realizzazione è stata attribuita una deadline: il 2024.

D’altra parte, la gestione del fenomeno sta diventando particolarmente complessa anche per alcuni settori produttivi, come quello agricolo. A tal proposito, Coldiretti ha stimato un 30% di perdite nella raccolta del riso provocate proprio dalla siccità.

La scarsità delle precipitazioni e la temperatura che nelle ore di punta tocca i 40 gradi non consentono rinvii. Bisogna agire e subito per contrastare gli effetti, già devastanti, di un evento naturale quasi ingovernabile.

COSA SUCCEDE NEL RESTO D’EUROPA?

Anche in altri Paesi la siccità sta destando non poche preoccupazioni. In un villaggio situato nel sud della Francia, ad esempio, è stato vietato ai residenti di bere l’acqua del rubinetto. Ciò a seguito dei provvedimenti adottati per contrastare gli effetti della siccità: l’acqua, infatti, viene consegnata utilizzando delle cisterne e la cosa potrebbe non renderla potabile. Qualitativamente potrebbe risentirne. Inoltre, anche in Francia sono sempre più frequenti gli incendi per cui in diverse regioni è stata diramata l’allerta.

Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, a proposito della burrascosa situazione climatica che sta colpendo il territorio europeo, ha recentemente dichiarato: “Guardate i nostri terreni: il 70% è in cattive condizioni e già limita la produzione di cibo in alcune aree. Guardate gli impollinatori: uno su tre è in declino anche se l’80% delle nostre colture dipende da loro. Guardate le grandinate in Croazia, la siccità estrema davvero paralizzante che vediamo in Italia ora, che porta a un’orribile carenza d’acqua, tra l’altro, o la perdita di terra dopo la sempre più frequente gota fría della Spagna”. Il tempo è finito, insomma.

L’obiettivo comune deve essere quello di investire per il presente e per il futuro; educare le popolazioni alle necessarie trasformazioni degli stili di vita, nonché accompagnare le persone durante il percorso di cambiamento nel pieno rispetto del principio della Giusta Transizione. Bisogna essere preparati ad accogliere i cambiamenti e soprattutto a limitare i danni di una criticità così irruente. Bisogna fare scelte importanti a livello mondiale e la sensazione è che ancora siamo molto lontani dal prospettare cambiamenti reali. C’è un pianeta da salvare e questo non ammette pause perché poi avvengono disastri inaspettati.

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