Cercasi Segretaria per Marketing, Social media e pulizie

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21.03.2022

Come sindacato, non possiamo astenerci dall’insorgere verso l’annuncio di lavoro pubblicato dall’informagiovani di Senigallia (Ancona) nei giorni scorsi.

“Cercasi segretaria/o con esperienza in ufficio, receptionist, marketing, pulizie, Facebook. Età dai 22 ai 35 anni, conoscenza lingua inglese”

In sostanza, il datore di lavoro ha richiesto una segretaria amministrativa, una receptionist, un social media marketing, un social media manager e un addetto alle pulizie. Insomma, una figura unica e un unico stipendio si suppone, che racchiude all’interno una decina di professioni.

L’annuncio è arrivato da un privato ed è stato condiviso da informagiovani. Trattasi probabilmente di una leggerezza dell’ente nel non verificare gli annunci pubblicati, ma che si porta dietro un sistema occupazionale giovanile in profonda crisi.

Poco tempo fa avevamo anche parlato anche di un’altra azienda che richiedeva insieme all’invio del CV, una foto in costume da bagno per assumere una receptionist. Oltretutto per uno stipendio di molto inferiore alle previsioni di legge (Ne abbiamo parlato qui).

Non proviamo neanche a citare le innumerevoli violazioni normative, contrattuali, dei diritti dei lavoratori che annunci del genere ignorano, perché ci auguriamo siano evidenti a tutti. E fortunatamente le reazioni indignate del mondo Social a questi annunci lo dimostrano.

Ci fermiamo piuttosto a riflettere su quanto demotivante e squalificante possa essere per un giovane, (che si presuppone abbia studiato comunicazione? Marketing? Non è chiaro) leggere un annuncio del genere.

Non perché ci sia qualcosa di poco dignitoso nel fare le pulizie, ma perché prevede scelte di vita e obiettivi diversi. Abbiamo già parlato del crescente numero dei Neet e della mancanza di fiducia dei giovani nello sperare in un radioso futuro lavorativo (Qui l’articolo completo).

Sentire che tutti gli sforzi intrapresi nei percorsi di studi o in altri campi si traducano in una qualifica professionale appropriata è necessario per ridurre i neet. Le leggi per cui, come UIL, combattiamo ogni giorno vogliono garantire proprio questo: un diritto a un lavoro giusto, equamente retribuito, che permetta all’individuo di realizzarsi.

Le segretarie non sono modelle, i Social Media manager non fanno le pulizie, un datore di lavoro se ha bisogno di dieci prestazioni lavorative diverse non può credere di cavarsela con uno stipendio.

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