Il “Bonus Anziani” da 850 euro? Per la UIL è una misura insufficiente
09.06.2025
Annunciato con grande enfasi dal Governo, il cosiddetto “Bonus Anziani” da 850 euro annui doveva essere la risposta al problema della non autosufficienza.
Doveva, ma non lo è!
Nei fatti si sta rivelando una misura simbolica e fortemente limitata, che per la UIL rischia di trasformarsi in uno specchietto per le allodole più che in un reale intervento di welfare. Nonostante il nome, la nuova “prestazione universale per la non autosufficienza” prevista per il biennio 2025-2026 coinvolge, secondo le stime, appena 25.000 persone. Una cifra irrisoria se si considera che in Italia gli anziani non autosufficienti sono circa 3,8 milioni. Lo 0,6% del totale. Ancora più netto il dato relativo agli over 80 che già ricevono l’indennità di accompagnamento: solo il 2,3% di loro potrà accedere al nuovo bonus.
I requisiti
I requisiti inoltre risultano per la UIL rigidi ed esclusivi, per ottenere l’assegno; infatti, è necessario rispettare una lunga serie di condizioni:
- avere almeno 80 anni,
- essere titolari dell’indennità di accompagnamento,
- presentare un ISEE sociosanitario inferiore ai 6.000 euro,
- trovarsi in uno stato di non autosufficienza grave, con certificazione INPS di “bisogno assistenziale gravissimo”.
Criteri così restrittivi che escludono la “stragrande maggioranza” degli anziani che ogni giorno affrontano difficoltà enormi senza un adeguato sostegno da parte dello Stato.
La somma di 850 euro potrà essere spesa per servizi “forniti da operatori domestici con contratti regolari”. Questo passaggio, apparentemente neutro, nasconde la scelta di non investire nella rete pubblica dei servizi sociosanitari territoriali, scaricando il peso dell’assistenza sulle famiglie e sulle lavoratrici domestiche, spesso in condizioni di lavoro fragili.
Un altro punto critico riguarda le risorse stanziate: 500 milioni di euro spalmati su due anni. Non si tratta, però, di fondi aggiuntivi, ma di somme ricavate da capitoli di spesa già esistenti. Il Governo, infatti, attinge a 75 milioni dal Fondo per la non autosufficienza, 125 milioni dal Programma nazionale per l’inclusione e la lotta alla povertà e 50 milioni dalla Missione 5 del PNRR. “Si spostano soldi da un vaso all’altro senza finanziare realmente lo strumento”.
Ancora una volta registriamo che si confonde l’assistenza con il welfare universale
Ancora una volta registriamo che si confonde l’assistenza con il welfare universale.
Il bonus, infatti, non è accompagnato da un piano di rafforzamento dei servizi di assistenza domiciliare pubblici (SAD) o delle unità di valutazione geriatrica, che restano carenti e territorialmente disomogenei. In assenza di un investimento strutturale nei servizi pubblici, il rischio è che il bonus diventi solo un palliativo, non in grado di garantire né dignità agli anziani, né tutela ai lavoratori del settore.
Non viene chiarito se il bonus sarà stabile nel tempo o soggetto a rifinanziamento annuale. La sua erogazione condizionata alla presentazione di documentazione di spesa rischia inoltre di burocratizzare l’accesso e penalizzare i soggetti più fragili, proprio quelli che si dovrebbero tutelare.
La posizione della UIL
Come UIL abbiamo ribadito la necessità di un intervento strutturale, più equo, che metta al centro un sistema pubblico e accessibile per tutte le persone in difficoltà. Non basta qualche slogan per costruire un sistema di welfare.
Serve una scelta politica, serve il coraggio di dire che ogni anziano ha diritto a dignità, assistenza, rispetto. Il Paese sta invecchiando, e se non si investe adesso nel sociale e nella sanità, ci troveremo domani con una bomba sociale difficile da disinnescare. Come sindacato pertanto continueremo a batterci, nelle piazze, nei tavoli di confronto, nei luoghi di lavoro, finché ogni anziano, ogni famiglia, ogni persona fragile non riceverà il sostegno che merita.
Per la UIL la dignità delle persone non può essere una lotteria. La dignità deve essere un diritto.
UIL Servizio Stato Sociale, Politiche Economiche e Fiscali, Immigrazione
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