Automotive: carenza di chip e vendite in calo. Continua la crisi

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02.02.2022

Il 2022 si presenta come l’anno della rinascita; si prosegue con le vaccinazioni e gli esperti prospettano un calo significativo dei contagi e, contestualmente, dei decessi da Covid-19. Si va anche verso una ripresa economica che, tradotto, dovrebbe significare una crescita di molti settori produttivi.

Sembra, tuttavia, che per l’automotive non sarà così, almeno per il primo semestre. Il mercato dell’auto – sempre stato uno dei più fortunati nel nostro Paese – ha subito un durissimo colpo a causa della pandemia e la luce in fondo al tunnel appare lontanissima. Vendite in calo e scarsità di chip: questo il lascito del 2021. Lo scorso anno, infatti, ha registrato un trend negativo che non si verificava da oltre un ventennio.

Il punto è che la carenza di chip non può essere risolta in un breve periodo, nonostante gli investimenti; non sarebbe plausibile pensare alla costruzione di fabbriche in tempi record (e per record intendiamo dai tre ai sei mesi). Il fattore rilevante riguarda il cambio di rotta dei produttori di processori verso altri dispositivi, dettato da un forte aumento della domanda. La costruzione di automobili ha quindi perso la pole position. In larga parte questo ha contribuito a gettare il settore in una crisi profonda (ne abbiamo parlato anche qui).

Partiamo da un dato: lo scorso dicembre ha visto una flessione verso il basso del 38% rispetto allo stesso mese del 2019. Un numero che spaventa e che accende un ulteriore campanello dall’allarme. Entra, a questo punto, in crisi anche l’idea di una mobilità quasi interamente green. Se lo scorso anno bonus e incentivi hanno permesso all’elettrico di ottenere una quota record di mercato del 13,5%, la mancata eventualità di un rinnovo dei bonus e la crisi del settore hanno accentuato le perplessità sulle prospettive del 2022.

Dunque, il quadro generale non promette una ripresa immediata, anzi. C’è comunque molta attenzione sull’argomento automotive, anche perché facciamo riferimento a uno dei settori di maggiore spicco e prestigio sia sul piano nazionale, sia europeo. Si auspicano segnali di ripresa per il secondo semestre dell’anno.

 

Redazione TERZO MILLENNIO

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