#ZeroMortiSulLavoro: la Uil e l’impegno assoluto per la sicurezza sul lavoro
14.10.2021
di PierPaolo Bombardieri
Quando si sono spenti i fuochi dei festeggiamenti per la fine del 2020 non sapevamo come sarebbe stato questo 2021 costellato ancora da una crisi epidemiologica, economica e sociale in atto. Davanti ancora tanti problemi da affrontare a livello sindacale. Eppure, per la UIL, c’era una priorità. Un argomento da mettere in cima ad ogni discussione: la sicurezza sul lavoro.
Quando ci siamo chiesti da cosa far ripartire l’Italia e il lavoro la risposta è stata immediata: dalla sicurezza. Perché pensiamo che prima di tutto venga la vita.
E così ad inizio anno abbiamo avviato una grande campagna di sensibilizzazione dedicata proprio a questo tema, con un titolo e un obiettivo importante: “Zero Morti sul Lavoro”.
Coinvolgendo il gruppo dirigente, i quadri, i rappresentanti della sicurezza, i territori, le categorie, i nostri iscritti abbiamo iniziato a parlarne sempre più ad alta voce e al nostro coro si sono aggiunti testimonial d’eccezione che hanno dato un valore aggiunto alla nostra campagna.
La prima a aderire è stata Ambra Angiolini, poi sono arrivate le adesioni del mondo del calcio (pensiamo ad Immobile e al Presidente Gravina su tutti), del giornalismo (Monica Setta, Tommaso Labate, Piero Sansonetti, Barbara Palombelli, Riccardo Iacona ed altri), dello spettacolo (Stefano De Martino, Lillo Petrolo e Stefano Fresi), della musica (Alex Britti, Fabrizio Moro, Eugenio Bennato) e ancora Don Ciotti, le Iene Pelazza e Viviani. Ad oggi sono oltre cento le personalità illustri che hanno sposato la causa.
Inoltre, da quando siamo partiti e abbiamo avviato un canale diretto attraverso il sito www.zeromortisullavoro.it ci sono arrivate anche le adesioni delle lavoratrici e dei lavoratori preoccupati per le loro condizioni di sicurezza e dei loro colleghi. Abbiamo iniziato, inoltre, a ricevere richieste di aiuto e denuncia da alcuni luoghi di lavoro in cui mancano anche le basilari disposizioni di controllo dei protocolli di sicurezza.
Il nostro coro è diventato un’orchestra.
La UIL non si ferma, andiamo avanti ogni giorno tenendo sempre ben a mente il nostro obiettivo che è azzerare le morti sul lavoro.
La campagna, infatti, prosegue e dal 18 ottobre al 25 novembre partirà “UIL Tour” che toccherà le principali piazze d’Italia con un TIR itinerante. In ogni luogo e piazza il tema della sicurezza sarà al centro degli incontri organizzati con i cittadini, coinvolgendo anche le scuole perché è necessario far capire che la cultura della sicurezza va sostenuta e diffusa anche tra le giovani generazioni, il futuro di questo Paese.
Non ci dobbiamo abituare a quei tre morti al giorno sul lavoro. Non possono essere solamente numeri da elencare ogni tanto per fare effetto e poi dimenticarcene. Sono persone, sono madri, padri, figli che un giorno non sono più tornati a casa. Questo non possiamo più permetterlo.
E non possiamo dimenticare le morti silenziose di quelli che hanno contratto malattie professionali. Loro, purtroppo, non fanno scena ma esistono.
Il nostro impegno sta iniziando a dare frutti concreti e al battage quotidiano che abbiamo portato avanti è seguita, intanto, l’assegnazione dell’incarico di direttore capo dell’ispettorato del Lavoro al bravo magistrato Bruno Giordano. Dopo di che anche i principali media si sono accorti, finalmente, di questa strage e, più recentemente è anche avvenuto un primo incontro proprio sul tema della sicurezza con il Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Il Governo ha assunto alcuni impegni a cominciare da una stretta sui criteri di irregolarità e sulle sanzioni alle aziende che non rispettano e non fanno rispettare la normativa contenuta nel Testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro d.ldg 81/2008; l’Esecutivo ci ha garantito, inoltre, un rafforzamento dell’organico dell’ispettorato del lavoro, la creazione di un’unica banca dati centralizzata, il potenziamento di percorsi formativi e di vigilanza per la prevenzione indirizzati ai lavoratori ed aziende.
Giudicando la risposta positiva ma non sufficiente abbiamo chiesto con insistenza ed ottenuto un nuovo incontro, da cui è scaturito un impegno più concreto ed immediato: le aziende che violano le norme sulla sicurezza o che hanno lavoratori irregolari in misura maggiore al 10% possono essere sospese; si accelera sulle assunzioni dei nuovi ispettori, anche a livello territoriale; ed il coordinamento per le attività delle ispezioni viene affidato all’Ispettorato del Lavoro.
Ci sembra un segnale di attenzione soddisfacente da parte del Governo, adesso dovremo costruire un urgente pacchetto di interventi più ampio.
Intanto si dovrà proseguire sulla strada dell’inasprimento dei criteri ispettivi complessivi e del potenziamento dell’apparato sanzionatorio. Il rapporto di un ispettore per mille imprese, inoltre, non può reggere; servono migliaia di ispettori in più. Si deve applicare la patente a punti per imprese in tema di sicurezza sul lavoro, vietando l’accesso alle gare pubbliche a quelle imprese con un livello di sicurezza inadeguato. E’ indispensabile la creazione di un fondo per il sostegno socio-educativo, scolastico e formativo delle vittime di infortuni mortali sul lavoro; è necessaria l’istituzione di una super procura apposita; Il tema della prevenzione, anche in relazione alla preparazione per i nuovi lavori che verranno, deve essere un’ossessione: nelle aziende, nei percorsi formativi anche in costanza di lavoro e finanche nelle scuole.
Sono proprio le scuole una delle nostre scommesse. Il 3 novembre, a Bologna, ne discuteremo con due classi di un istituto tecnico; abbiamo inserito moduli di formazione all’interno dei percorsi di alternanza scuola-lavoro; stiamo lanciando il primo videogame educativo per sensibilizzare le giovani generazioni.
Si dovrà introdurre una materia di insegnamento strutturale nelle scuole in tema di educazione alla sicurezza sul lavoro, perchè è anche il momento di seminare.
Non esistono morti bianche, sono morti rosse perché color sangue e hanno delle responsabilità chiare.
Basta con queste stragi quotidiane, azzeriamo il contatore di questa barbarie. E’ già tardi.
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