Mine pericolose nello Yemen, ferito un bambino ogni due giorni

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05.04.2023

Da otto anni la guerra nello Yemen è responsabile di una grave crisi umanitaria che ha colpito la popolazione civile.

Nello Yemen ad ogni passo un rischio

Il Rapporto diffuso da Save the Children “Ad ogni passo un rischio” (Watching our every step) ricorda che sono i più piccoli a pagare il prezzo più alto di questo conflitto.

Dal Rapporto emerge che negli ultimi anni il numero di bambini feriti da mine o ordigni esplosivi è aumentato. Da una media di uno ogni cinque giorni nel 2018, a uno ogni due giorni nel 2022. È il numero più alto degli ultimi cinque anni.

Lo Yemen è uno dei paesi più poveri del mondo arabo e dal 2014 convive con una guerra civile dalle conseguenze terribili.

Il protrarsi del conflitto ha lasciato sul territorio una devastante eredità di ordigni inesplosi ed i bambini rischiano la vita quotidianamente.  Anche le più semplici azioni, come giocare nei campi, diventano un pericolo per loro.

La storia di Maha

Tristemente esemplificativa è la storia di Maha, bambina di 10 anni che ha calpestato una mina mentre raccoglieva legna da ardere insieme a sua sorella.

Maha ha perso l’occhio sinistro e le è stata amputata la mano destra; sua sorella ha subito gravi ferite ad entrambe le gambe.

La loro storia fa da sfondo a quella di centinaia di altri bambini, che oltre alle lesioni fisiche devono affrontare anche le conseguenze psicologiche, tra cui paura, ansia, insonnia. 

Come dichiarato da Ashfaq Ahmad, vicedirettore di Save the Children in Yemen, “mentre il Paese entra nel suo nono anno di conflitto, questo Rapporto ci ricorda l’impatto devastante che la guerra sta avendo sui bambini, la parte più vulnerabile della popolazione”.

Nel 2022 le vittime infantili sono, infatti, salite a 199 (pari al 55% delle vittime infantili complessive), triplicate rispetto alle 68 del 2018.

Il Rapporto rileva, inoltre, che la percentuale di feriti e morti tra i bambini è aumentata paradossalmente durante i sei mesi di tregua mediati dalle Nazioni Unite lo scorso anno, quando le famiglie sono tornate a casa nei territori in precedenza scenari del conflitto. 

Bambini sotto attacco

Save the Children, alla vigilia del primo anniversario del conflitto in Ucraina, ha lanciato la campagna Bambini sotto attacco, per sollecitare i governi e le organizzazioni internazionali a dare priorità alla protezione dei minorenni e al loro benessere.

La comunità internazionale, infatti, dovrebbe agire per proteggere i bambini yemeniti e garantire loro accesso ai servizi essenziali, compresi l’istruzione, la salute e il sostegno psicologico.

Per rafforzare l’appello rivolto ai governi e alle organizzazioni internazionali, Save the Children ha diffuso un ’importante petizione I bambini in guerra sono sotto attacco. Puniamo i crimini commessi contro di loro, con la quale chiede al Governo italiano di dare ascolto ai bambini vittime di reati gravi nei processi legali, di documentare i crimini contro i minori, di ampliare la giurisdizione universale per perseguire i responsabili di gravi violazioni dei loro diritti, e di stanziare risorse per rafforzare i meccanismi esistenti.

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