Veronese: «Cassa integrazione ancora necessaria per fasi di criticità»

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23.06.2022

Sono stimabili in circa 360 mila le lavoratrici e i lavoratori in cassa integrazione nei primi 5 mesi del 2022. Tra ore di cassa integrazione e l’importante apporto dei fondi di solidarietà gestiti dall’Inps, le ore autorizzate ammontano a circa 305 milioni, spacchettate in 229 milioni di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e deroga) e 76 milioni di fondi di solidarietà (Fis e altri fondi Inps). È quanto si evince dall’elaborazione di recenti dati Inps.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, vi è stata una forte contrazione delle ore pari al 79%, ma occorre tener presente che nel recente passato abbiamo avuto stratosferici quantitativi di cassa integrazione richiesti dalle aziende, per cui pur in presenza di una marcata riduzione di ore autorizzate rispetto al 2021, le ore richieste continuano ad essere consistenti anche in questi primi mesi del 2022.

Non siamo quindi ancora entrati in una fase di “benessere” per il nostro sistema produttivo. Molte aziende, piccole e grandi, stanno vivendo fasi di passaggio, di ristrutturazioni a cui si aggiungono gli effetti della guerra in Ucraina.

Assistiamo anche a un aumento del 28,9% delle domande di Naspi e in ciò leggiamo, purtroppo, un collegamento diretto con contratti a termine giunti a scadenza.

Gli strumenti di politica passiva sono e saranno sempre fondamentali per sostenere fasi di criticità e per dare il necessario supporto ad aziende e lavoratrici/lavoratori, ma occorre lavorare alacremente per la costruzione di un efficiente ed efficace sistema di politiche attive, che permetta il reinserimento nel mercato del lavoro di chi perde il lavoro, che mantenga aggiornate le competenze di chi potrebbe perderlo, e che aiuti chi non lo ha ancora trovato, grazie anche allo strumento di un’adeguata e mirata formazione.

 

 

Roma, 23 giugno 2022

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