Valorizzare i professionisti del settore sanitario per assicurare il Diritto alla salute

4' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

17.09.2023

La Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti viene celebrata tutti gli anni il 17 settembre.

Nel 2023 il tema della giornata è “Coinvolgere i pazienti per la sicurezza dei pazienti”, a riprova di quanto il loro ruolo, ma anche quello di famiglie e professionisti del settore, sia fondamentale per la sicurezza dell’assistenza sanitaria.

È dimostrato, infatti, che quando i pazienti sono trattati come partner durante il processo di cura, si ottengono significativi miglioramenti in termini di sicurezza, di soddisfazione delle persone assistite e di salute. I pazienti possono contribuire sia alla sicurezza delle loro cure che a quella del sistema sanitario nel suo complesso svolgendo un ruolo attivo.

“Diamo forza alla voce dei pazienti!”

Con lo slogan della giornata “Diamo forza alla voce dei pazienti!” l’OMS invita tutte le parti interessate a intraprendere le necessarie azioni per garantire che i pazienti e i cittadini siano coinvolti nella formulazione delle politiche sanitarie, siano rappresentati nelle strutture di governance, siano impegnati nella co-progettazione di strategie di sicurezza e siano partner attivi nella propria assistenza. Questi obiettivi possono essere raggiunti solo se i pazienti, le famiglie e le comunità hanno accesso a opportunità e strumenti per partecipare e far sentire la loro voce, le loro preoccupazioni, le loro aspettative e le loro preferenze. Solo così è possibile promuovere la sicurezza, la centralità del paziente, l’affidabilità e l’equità dei sistemi sanitari. È necessario, dunque, coinvolgere i responsabili politici, i dirigenti sanitari, i professionisti sanitari, le organizzazioni dei pazienti, la società civile e tutti gli altri portatori di interesse negli sforzi per coinvolgere i pazienti e le famiglie nelle politiche e nelle pratiche per un’assistenza sanitaria sicura, in linea con il Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030.

Valorizzare i professionisti del settore sanitario

Per permettere che ciò accada, però, come Uil Fpl, riteniamo che sia necessario in primis rendere l’assistenza sanitaria di per sé più sicura e valorizzare tutti i professionisti del settore sanitario. È necessario, quindi, rifondare dalle basi il Sistema Sanitario nazionale: i tagli lineari degli ultimi decenni ne hanno minato la sua stessa funzione e le sue potenzialità. Rischiamo, a breve, il suo definitivo collasso. Fondi tagliati, strutture antiquate, assunzioni bloccate per anni, rinnovi contrattuali fermi per oltre un decennio, carenze di personale che costringono i professionisti in servizio a centinaia di ore di straordinario e turni massacranti. Problemi a cui nessun Governo degli ultimi anni ha dato risposte. 

La sanità italiana è una giungla e sappiamo che non esiste solo il nodo rinnovi contrattuali: tra il 2010 e il 2020 sono stati chiusi in Italia ben 111 ospedali e 113 Pronto soccorso. Nel 2000, secondo i dati di Eurostat in Italia, c’erano 268mila posti letto ospedalieri, nel 2020 (ultimo anno censito al momento dall’Istituto di statistiche europeo) non si arrivava a 190mila. A questo bisogna aggiungere il fenomeno della fuga dagli ospedali. Nei due anni passati hanno abbandonato il campo, solo tra i medici, almeno 8 mila unità per dimissioni volontarie, a causa del peggioramento delle condizioni di lavoro e la migrazione verso il settore privato.

Il Diritto alla salute non è un lusso

Non possiamo immaginare, dunque, una sanità senza una seria riforma che affronti sia l’emergenza ospedaliera che territoriale. Il diritto alla salute, che la Costituzione vuole uno e indivisibile, è oggi declinato tra pubblico e privato ed in 21 modi diversi, causa di quelle diseguaglianze nell’accesso alle cure che costringono i pazienti ai viaggi della speranza lungo il gradiente Sud-Nord. Intanto, i processi di autonomia differenziata avviati dai Governi nazionali e dalle Regioni accentueranno drammaticamente le differenze tra gruppi sociali e aree geografiche, trasformando il diritto alla salute in un bene di lusso che costringerà i cittadini a pagare le cure di tasca propria o a rinunciare all’accesso alle cure quando non potranno permetterselo.

Oggi il diritto alla salute e ad una salute sicura è strettamente intrecciato al destino professionale di tutti gli operatori sanitari del nostro Paese. Perciò la battaglia in difesa della sicurezza del paziente è una battaglia in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità italiana. Solo se saremo uniti potremo vincerla e solo sopperendo a queste mancanze, sarà possibile trasferire, come passaggio successivo, al paziente parte della responsabilità sulla sua sicurezza nella cura.

Ufficio Comunicazione UILFPL

Articoli Correlati