L’UNESCO lancia un programma a sostegno degli artisti

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06.05.2023

In occasione della Giornata Mondiale dell’Arte, l’UNESCO ha annunciato azioni concrete volte a proteggere e promuovere la libertà artistica, incluso lo status dell’artista, mediante il programma Unesco-Aschberg.  

Il programma prevede lo stanziamento di 600.000 dollari destinati a 12 Stati membri, tra cui Capo Verde, Costa Rica, Gambia, Indonesia, Madagascar, Mozambico, Perù, Romania, Seychelles, Tunisia, Uganda e Palestina. Questi fondi hanno l’obiettivo di sostenere le politiche nazionali e la legislazione e di promuovere i diritti sociali ed economici degli artisti, in particolare negli Stati in via di sviluppo. 

Il programma Unesco-Aschberg

Il programma Unesco-Aschberg è stato fondato nel 1956 ed era inizialmente dedicato a promuovere la formazione artistica attraverso l’erogazione di borse di studio. Successivamente è stato riprogettato nel 2017 per sostenere l’attuazione della Convenzione del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali e la Raccomandazione del 1980 sullo status dell’artista.  Questi strumenti normativi sono volti a proteggere la libertà artistica e lo status dell’artista, tra cui:

  • Diritto di creare senza censura o intimidazione
  • Diritto ad un lavoro artistico supportato, distribuito e remunerato
  • Diritto alla libertà di associazione
  • Diritto alla libertà di movimento
  • Protezione dei diritti sociali ed economici
  • Diritto di partecipare alla vita culturale 

Il covid ha evidenziato la vulnerabilità degli artisti

Nel 2021, a seguito della crisi COVID-19, il programma è stato nuovamente rielaborato per far fronte alle sfide derivanti dalla pandemia. Come affermato da Ernesto Ottone, Vicedirettore Generale per la Cultura dell’UNESCO, “la crisi sanitaria ha evidenziato la vulnerabilità degli artisti e la precarietà del loro status. La promozione dei diritti economici, sociali e culturali degli artisti è più che mai fondamentale.

La tassazione, la copertura previdenziale, la disoccupazione, la pensione, i diritti d’autore, la mobilità e molte altre reti di sicurezza richiedono leggi e politiche pubbliche adattate per preservare la diversità delle espressioni culturali”.

Le industrie culturali sono state infatti tra le più colpite dalla pandemia, con oltre 10 milioni di posti di lavoro persi solo nel 2022. Le condizioni di precarietà in cui si trovano molti artisti, spesso privi di forme di tutela a causa della mancanza di un ambiente giuridico che li riconosca come professionisti, sono difatti peggiorate con la crisi sanitaria. 

Il valore della creatività

In questo contesto il programma lanciato dall’UNESCO, sostenuto dal contributo della Norvegia, rappresenta un’importante forma di assistenza a favore degli artisti e dei professionisti della cultura nel mondo, fondamentale nel consentire loro di vivere nella creatività e di dispiegare il proprio potenziale per contribuire ai processi economici e di sviluppo.

Come affermato dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite, la cultura è un bene pubblico globale e, in quanto tale, deve essere pienamente protetto e promosso a beneficio dell’intera umanità.

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