Vigili del Fuoco in piazza: ecco le ragioni della UILPA
07.09.2022
Oggi a Roma, in piazza SS. Apostoli, si è svolta la manifestazione indetta dalla UILPA Vigili del Fuoco per richiamare l’attenzione della politica sulle disastrose condizioni in cui operano le migliaia di colleghe e colleghi del Corpo Nazionale. In contemporanea, presso le Prefetture italiane si sono tenuti presìdi di solidarietà che hanno avuto anche lo scopo di evitare sovraffollamento in un unico luogo, visto che i contagi da COVID sono ancora all’ordine del giorno.
Da tempo la UILPA Vigili del Fuoco è impegnata su diverse vertenze.
L’aumento significativo degli organici attraverso iniziative concorsuali è sicuramente la pietra miliare delle rivendicazioni: la grave emergenza climatica – che sembra sparita, o mal affrontata, dall’agenda del recente governo – che ha stravolto il ciclo stagionale ha moltiplicato esponenzialmente gli interventi e sottoposto i VVF ad orari massacranti e costretto a rinunciare, in alcuni casi, persino alle ferie. Tutto ciò ha un costo, sociale ed economico: per questo la UILPA VVF cerca di ribaltare il discorso economicistico e parla di investimenti massicci nel settore. Perché in fondo resta valido l’adagio popolare in base al quale “chi più spende, meno spende”.
Segue la necessità di migliorare l’ordinamento professionale, garantire un’adeguata politica di formazione continua del personale e, soprattutto, provvedere a forme di tutela medica per gli appartenenti al Corpo. L’aspettativa di vita è clamorosamente inferiore a quella di altre categorie del Pubblico Impiego mentre, per converso, la tipologia di attività svolte durante il servizio fa crescere la percentuale di chi muore per malattie cardiocircolatorie (il 45% degli addetti) e di cancro (+9%).
Un problema serio, non trascurabile, che coinvolge questi colleghi anche nelle vesti di addestratori o conduttori di unità cinofile, che sono parimenti soggette a malattie, anche gravi (recente e eclatante il caso del cane pompiere Tyson, il cui conduttore è stato costretto a sobbarcarsi una serie di spese mediche cui si è provveduto solo grazie a una straordinaria raccolta fondi).
Né quando si guarda alla pensione la situazione migliora, anzi. Urge la rivisitazione dei coefficienti di trasformazione, grazie ai quali si potrebbe evitare che i VVF, oltre a carichi di lavoro oggi insostenibili, diventino anche “nuovi poveri” non in grado di sostentarsi dopo lunghe e onorate carriere. Se almeno si velocizzasse il riconoscimento degli arretrati legati al CCNL 2019/2021 sarebbe un bel segnale e un timido passo verso il miglioramento economico.
Riusciranno gli esponenti politici a intercettare questo grido di dolore e affrontare in modo risolutivo la vertenza?
Non sappiamo dirlo. In piazza si sono fatti vedere gli onorevoli Candiani, Gasparri, Lollobrigida e Prisco. Logico, in clima di campagna elettorale. Meno logica è la assordante assenza di esponenti di una certa parte politica, che forse preferiscono un confronto nel chiuso delle stanze dei Palazzi, come a dire che il problema dello stato di salute del Corpo Nazionale VVF riguarda solo una fetta di Paese e non, invece, la collettività intera.
Alla manifestazione hanno partecipato le Segreterie Nazionali di USIP, USIF e UILPA Polizia Penitenziaria, dando prova ancora una volta di unità confederale e sensibilità per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico impegnati nella sicurezza e nel soccorso.
UILPA
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