Ucraina, cosa potrebbe accadere ai bambini in fuga? Le conseguenze umanitarie del conflitto
30.03.2022
Ogni conflitto si porta dietro conseguenze disastrose. Prima il dolore di vedere spazzata via la propria vita, la propria umanità, i propri sogni, poi subentra il pragmatismo. Le ripercussioni dell’evento sono anche fisiche, economiche e politiche e sopravvivere diventa la quotidianità. L’operazione militare in Ucraina sta dilaniando la popolazione e a pagare il prezzo più alto sono soprattutto i bambini. Cresce, giorno dopo giorno, il numero di vittime tra i minori e coloro che invece riescono a fuggire il conflitto si trovano a dover affrontare un pellegrinaggio lungo e desolante. Spesso sono costretti a separarsi dai propri genitori e non hanno idea del destino che li attende.
A tal proposito, bisogna dirlo, sono numerose le attività svolte dai volontari di diversi paesi per far sì che i bambini possano ritrovare serenità, una volta lasciata l’Ucraina. In Romania, ad esempio, è stata riservata loro un’accoglienza nel segno del gioco, della spensieratezza. Al checkpoint trovano giocattoli e sorrisi, in modo da spazzare via, anche solo per un attimo, gli orrori a cui hanno dovuto assistere.
Tuttavia, non è sempre detto che i piccoli trovino un porto sicuro, anzi. Sono angoscianti e impensabili le minacce e i pericoli a cui potrebbero andare incontro. Di conflitti il mondo ne ha conosciuti parecchi, troppi, e il lascito è sempre la memoria delle sofferenze, delle angherie e delle molestie che i civili subiscono.
Da questa equazione non sono esenti i bambini. I rischi che corrono sono concreti. Potrebbero imbattersi in gravi problemi legati allo stress psicologico. D’altra parte, sono esposti a bombardamenti e attacchi improvvisi e ad addii costretti e sofferti.
Potrebbero essere vittime di abusi e violenze; parliamo di persone vulnerabili, spesso incapaci di difendersi e di comprendere appieno lo svolgersi degli eventi e il significato dell’atto sessuale. Anche in questo caso le conseguenze oltre che fisiche sono di natura psicologica. E questo può generare traumi, talvolta permanenti.
C’è il reale pericolo, inoltre, che i continui spostamenti possano creare terreno fertile per l’avvio di tratte di essere umani. Questo è il motivo per cui associazioni ed enti si mobilitano costantemente affinché possano essere evitate il più possibile le separazioni dei bambini dalle proprie famiglie. Durante gli ultimi giorni, infatti, sono state denunciate in Ucraina diverse scomparse, che destano ulteriori preoccupazioni.
Dunque, non solo la sofferenza dettata dal conflitto in sé, ma anche di tutte le tragedie ad esso correlato. E il fatto che anche i più piccoli, coloro che scoprono la vita giorno dopo giorno e che lo fanno con gli occhi di ancora non conosce le ombre dell’animo umano, la crudeltà e le barbarie, debbano confrontarsi con questa situazione, lascia un senso di vuoto e di impotenza che costringe a riflessioni amare e, purtroppo, mai risolutive.
Redazione TERZO MILLENNIO
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