STOP alla produzione di cibi sintetici o in provetta

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01.04.2023

Il governo blinda la qualità italiana dei prodotti agroalimentari vietando produzione e commercializzazione di cibi sintetici o ‘in provetta’ sia per gli alimenti destinati al consumo umano sia per i mangimi animali. E sanzionandone la violazione con multe fino a 60mila euro. 

IL DISEGNO LEGGE CHE INTRODUCE LE DISPOSIZIONI SULLO STOP AI CIBI SINTETICI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro della Salute Orazio Schillaci, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici con l’obiettivo di assicurare il massimo livello di tutela della salute dei cittadini. Non essendo, infatti, ancora in vigore una specifica normativa europea in materia di alimenti e cibi sintetici, il Governo Meloni ha ritenuto di intervenire precauzionalmente a livello nazionale per tutelare gli interessi che sono legati alla salute e al patrimonio culturale.

COSA PREVEDE IL DECRETO

Il decreto sancisce il divieto di impiegare, nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare, cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati.

In caso di violazione il prodotto sarà confiscato e l’operatore soggetto ad una multa che va da 10mila fino ad un massimo di 60mila euro o al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione. Si prevedono ulteriori sanzioni amministrative che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea, per un periodo da uno a tre anni.

Il monitoraggio sarà effettuato nell’ambito delle attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Ministero della Salute. 

CIBI SINTETICI: UN BUSINESS IN CRESCITA

Il business del cibo sintetico è in crescita e dopo l’autorizzazione concessa dall’autorità alimentare americana Fda per i filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e dalla Good Meat, toccherà anche all’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare pronunciarsi sul tema con il rischio che il cibo sintetico si diffonda anche in Europa, senza una specifica legislazione in materia e senza che se ne conoscano gli effetti sulla salute.  

SINDACATI SODDISFATTI PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI E DEL MADE IN ITALY

Il decreto – secondo la Uila – è un altro passo avanti a difesa dei consumatori e del Made in Italy che si aggiunge alla decisione di pochi giorni fa, che ci vede altrettanto concordi, dell’obbligo di etichettatura per le farine che hanno origine da insetti.

È del tutto evidente che l’agroalimentare europeo e, quello italiano in particolare, siano sotto attacco da parte di un ambientalismo che, ogni giorno di più, prescinde nelle sue scelte della tutela dei consumatori, del lavoro e delle imprese.

Come Uila esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per decisioni che, giorno dopo giorno, mettono da un lato in discussione la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio enogastronomico e dall’altro a rischio il futuro lavorativo di un milione e mezzo di persone. Crediamo sia venuto il momento di mettere in fila tutti gli attacchi che la filiera nel suo complesso sta subendo per una iniziativa che veda insieme governo sindacati e imprese a difesa di produzioni che tutto il mondo apprezza e del lavoro che le produce.

Ufficio Comunicazione UILA

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