“Più Diritti e meno Disuguaglianze”. La condizione dei senza dimora in Italia tra questione sociale e sanitaria

5' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

18.03.2025

Il fenomeno delle persone senza dimora in Italia è una ferita aperta della nostra società, un’emergenza che non possiamo più ignorare.

Ogni giorno, migliaia di uomini, donne e bambini vivono per strada, privi di un tetto, di un lavoro e, troppo spesso, della speranza di un futuro dignitoso. La condizione dei senza dimora è, infatti, un tema che si intreccia con le problematiche del lavoro, della povertà, della salute e della discriminazione sociale. La UIL ha da sempre posto questa tematica al centro delle proprie battaglie, perché è evidente che un Paese civile non può permettere che persone siano costrette a vivere in queste condizioni disumane.

Dati allarmanti

Secondo i dati più recenti, in Italia si contano circa 50.000 persone senza dimora. Si tratta di numeri impressionanti, ma che rischiano di essere sottostimati, poiché molte persone che vivono in questa condizione non sono registrate ufficialmente. La pandemia ha acuito il fenomeno: il 30% dei senza dimora ha visto aggravarsi la propria condizione, mentre altri hanno visto la perdita del lavoro e la destabilizzazione della propria vita economica e sociale. A questi numeri si aggiungono le difficoltà di accesso a servizi sanitari e assistenziali, che amplificano ulteriormente l’emergenza.

La situazione, in particolare nelle grandi città, è tragica. Milano, Roma, Napoli, Torino e altre metropoli sono diventate teatri quotidiani di questa emergenza. Le persone senza dimora sono costrette a vivere per strada, senza alcun tipo di supporto, in una condizione di esclusione sociale che rischia di diventare un circolo vizioso. Le condizioni igieniche precarie e il rischio di malattie, anche gravi, sono all’ordine del giorno, mettendo a rischio la salute pubblica e aumentando il carico sui nostri già sovraccarichi sistemi sanitari.

Emergenza sanitaria per i senza tetto

Non solo emergenza abitativa, ma anche sanitaria. Le persone che vivono per strada sono esposte a una serie di problemi legati alla salute mentale, all’abuso di sostanze, alle malattie infettive e a quelle croniche non curate. Il 40% dei senza dimora soffre di disturbi psichiatrici e il 25% di malattie infettive, come l’HIV, la tubercolosi e l’epatite C. Queste problematiche non riguardano solo le persone senza dimora, ma hanno ripercussioni sull’intera collettività, con il rischio di diffusione di malattie che potrebbero essere prevenute con un adeguato intervento sanitario.

L’assenza di un sistema di welfare in grado di rispondere alle esigenze di queste persone, porta a una situazione di isolamento e di emarginazione che inevitabilmente peggiora le condizioni di chi vive ai margini della società.

È urgente un intervento che garantisca l’accesso alle cure, ma anche un programma di reinserimento sociale che consenta a queste persone di tornare a una vita dignitosa.

Non basta solo la denuncia

La UIL non si limita a denunciare il problema, ma ha messo in campo una serie di proposte concrete per affrontare questa emergenza. In primo luogo, la richiesta al Governo di attuare un piano straordinario per il sostegno all’abitazione, che preveda l’incremento delle case popolari e l’introduzione di misure per la locazione a canoni sostenibili.

È fondamentale che nessuno venga lasciata indietro, che ognuno abbia diritto a una casa dignitosa e a un lavoro stabile. Questo piano deve essere accompagnato da un rafforzamento dei servizi di supporto sociale, sanitario e psicologico.

Necessario migliorare l’accesso ai servizi sanitari

In secondo luogo, è necessario un intervento urgente per migliorare l’accesso ai servizi sanitari per i senza dimora, con la creazione di strutture di accoglienza temporanea che garantiscano la salute e l’assistenza medica. Ogni persona ha diritto alla cura, indipendentemente dalle proprie condizioni economiche e abitative. Il diritto alla salute non può essere subordinato alla disponibilità di una residenza fissa.

Inoltre, chiediamo l’istituzione di un programma di reinserimento sociale e lavorativo per i senza dimora, come accesso a corsi di formazione, opportunità di inserimento lavorativo e misure di supporto psicologico. L’inclusione sociale non si ottiene solo con la casa, ma anche con il lavoro e il sostegno psicologico, strumenti fondamentali per restituire dignità a chi ha perso tutto.

Infine, proponiamo un investimento maggiore nella prevenzione, con politiche di contrasto alla povertà. Solo un sistema di welfare inclusivo può prevenire l’esclusione sociale e garantire che nessuno venga lasciato indietro.

“Più diritti e meno disuguaglianze”

“Più diritti e meno disuguaglianze” non è per la Uil uno slogan ma un impegno; la scelta di chi non chiude gli occhi di fronte a chi è in difficoltà. È tempo che il Governo faccia la sua parte, mettendo in atto politiche concrete per garantire diritti fondamentali come la casa, il lavoro e la salute. Ma non solo: per farlo è necessario riconoscere il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, cruciale per affrontare e superare la drammatica realtà dei senza dimora. Il nostro sistema pubblico, che comprende assistenti sociali, operatori sanitari, educatori e forze dell’ordine, è il principale punto di riferimento per coloro che si trovano in una condizione di grave emarginazione.

Le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico sono fondamentali non solo per fornire servizi essenziali, ma anche per garantire un approccio umano e dignitoso nei confronti di chi vive in strada. La loro professionalità e il loro impegno quotidiano sono essenziali per individuare soluzioni che non si limitano alla gestione dell’emergenza, ma che mirano a reintegrare le persone nel tessuto sociale e lavorativo. Il superamento delle difficoltà dei senza dimora non può avvenire senza un rafforzamento del sistema pubblico, senza investire in politiche sociali efficaci e senza garantire il supporto ai lavoratori che ogni giorno si trovano in prima linea. È una battaglia che riguarda tutti: per una società più giusta, per un’Italia che non lascia indietro nessuno.

Servizio Stato Sociale, Politiche Economiche e Fiscali, Immigrazione

Articoli Correlati