Sei anni di guerra civile in Italia. Il libro di Pietro Nenni bruciato dai nazisti 90 anni fa

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28.05.2023

Nei mesi di maggio-giugno del 1933, i nazisti danno vita alla tragica liturgia del rogo dei libri: nelle maggiori città tedesche giovani studenti, spinti da Goebbels, bruciano nelle piazze oltre cinquantamila libri invisi al regime. Una violenza simbolica contro la cultura e la libertà di pensiero. Tra le fiamme finiscono le opere di Marx, Brecht, Freud, Einstein, Kafka, Joyce, Zola. Ci finisce anche il libro “Six ans de guerre civile en Italie” (stampato in Germania con il titolo “Todeskamp der Freheit”) di Pietro Nenni. Un libro edito nel 1930 e tradotto in diverse lingue che diviene, in breve tempo, un vero e proprio successo editoriale europeo. “Six ans de guerre civile en Italie” è un libro scritto per far conoscere agli europei ciò che realmente è accaduto in Italia lontano dalla retorica fascista.

Pietro Nenni, che Saragat definiva «uno scrittore di eventi popolari», utilizza una tecnica letteraria e uno stile narrativo che cattura l’attenzione di migliaia di lettori. Il libro si apre con una scena di grande pathos: il suo ultimo incontro con Mussolini a Cannes nel 1922 (Ultimo incontro al bivio del destino), poi il racconto, con la tecnica del flashback, ripercorre la biografia del duce – che Nenni ha conosciuto bene – scorre e si sofferma, con pagine molto evocative sul biennio rosso, sugli errori del Partito socialista, sulle atrocità fasciste, sulle aggressioni (Ghirelli, Consolo, la redazione dell’Avanti!) e  gli omicidi politici (Amendola, Pilati, Matteotti). Un libro scomodo per Mussolini che si specchia nella sua giovinezza, nei suoi trascorsi contraddittori: un tempo figlio del popolo, che amava la libertà, poi divenuto dittatore d’Italia, uomo di una frazione reazionaria e assassino della libertà.

In “Six ans de guerre civile en Italie” Pietro Nenni appare meno certo dell’immediata fine della dittatura in Italia: «Avventure come quella del fascismo riescono difficilmente, ma quando si sono assicurate le necessarie complicità, possono durare per molti anni.[…] Che il fascismo sussista ancora per cinque o per dieci anni, questo sarebbe terribile per noi, terribile per tutti coloro che muoiono nelle prigioni. […] Storicamente però il fascismo è condannato».

Tuttavia, ripone molta fiducia nel popolo italiano, vittima e non complice del fascismo, che ha pagato con il sangue la sete di libertà. Nell’ultima parte del libro (Lettera aperta ai miei lettori) lancia un messaggio di speranza e conclude fiducioso: «L’Italia sarà libera. Con quali mezzi nessuno può prevederlo. Ma la storia ci insegna che tutte le tirannie crollano, vittime dell’illusione che basta crocifiggere il pensiero per dominarlo. Quando in un Paese la sottomissione sembra essere assoluta, è allora che sorge Spartaco. E allorché un combattente cade nella lotta, altri sono pronti a prendere il suo posto. Così di anno in anno si rafforza, invece di affievolirsi, la falange dei pionieri della libertà. Niente si dimentica. Tutto si paga».

L’opera di propaganda di Pietro Nenni agli inizi degli anni Trenta si rivolge soprattutto al popolo tedesco. Nella Germania egli identifica tempestivamente il luogo del nuovo scontro tra fascismo e socialismo, tra fascismo e democrazia, tra fascismo ed Europa. La percorre in lungo e largo, per presentare il suo libro, per conferenze, riunioni, congressi: lo vediamo più volte a Berlino, poi a Wiesbaden, Francoforte, Colonia. Ad un evento contro il fascismo, organizzato dalla socialdemocrazia tedesca, il 27 gennaio 1932 a Berlino, Pietro Nenni parla davanti a 18.000 persone.

L’anno seguente il suo libro Todeskampf der Freiheit, con il quale aveva tentato di aprire gli occhi al popolo tedesco, finisce nella lista nera dei libri “Contro lo spirito antitedesco” e brucia nei roghi nazisti. Un racconto che appassiona, la cui lettura è utile ancora oggi, per conoscere i fatti che hanno condotto all’affermazione del fascismo in Italia, un regime che si è affermato e consolidato con la violenza.

Il libro “Sei anni di guerra civile in Italia” oggi torna in libreria, per la prima volta in Italia nella sua versione integrale, grazie ad Arcadia edizioni, nella collana di studi storici della Fondazione Pietro Nenni (227 pag., 14€), con una bella ed intensa prefazione del giornalista Fabio Martini. Dal 26 maggio anche sui principali store on line.

Fondazione Pietro Nenni

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