Tlc: sciopero generale dei lavoratori indetto per il 6 giugno
11.05.2023
“Difesa dei perimetri occupazionali e rilancio del settore delle Telecomunicazioni”.
Questa la motivazione alla base dello sciopero del settore delle tlc indetto per martedì 6 giugno 2023 per l’intero turno di lavoro (otto ore) di tutto il personale delle aziende del settore TLC ad eccezione del personale delle aziende del Trentino-Alto Adige e della Valle D’Aosta che sciopereranno con le medesime modalità l’8 giugno 2023 per rispetto delle franchigie elettorali.
L’annuncio è arrivato in una nota sottoscritta dalle segreterie nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil. Le ragioni dello sciopero delle telecomunicazioni sono state riassunte all’interno di un documento che è stato inviato al ministero del Lavoro e alla Commissione di garanzia per gli scioperi in cui le Organizzazioni Sindacali dichiarano di aver esperito con Asso telecomunicazioni Asstel la procedura di raffreddamento con esito negativo il giorno 12 aprile 2023 e con il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione in data 19 aprile 2023, anche questa con esito negativo.
Richiamare l’attenzione delle Istituzioni e del Governo
Una giornata a braccia incrociate al fine di richiamare istituzioni e governo sullo stato del settore e proporre un rilancio del comparto delle telco per la difesa dei posti di lavoro.
Il settore delle telecomunicazioni è in subbuglio, e quella di giugno non è l’unica protesta proclamata di recente. I tentativi di disgelo tra i rappresentanti sindacali e WindTre dei giorni scorsi si sono esauriti in un nulla di fatto, e giovedì 4 maggio le lavoratrici e i lavoratori di Windtre hanno scioperato per dire no allo scorporo dell’azienda in due rami nel timore che ciò possa provocare il licenziamento di migliaia di dipendenti, così come la vertenza di Vodafone dove l’azienda ha dichiarato un esubero del 20% del proprio organico.
Le ragioni dello sciopero delle Telecomunicazioni
Il 6 Giugno sarà uno sciopero – spiega la Uilcom– per chiedere con forza alle istituzioni l’apertura di un confronto sul futuro strategico di tutto il settore, a cominciare dai problemi che da anni non trovano riscontro.
Parliamo dei call center, del dumping esistente nel settore fino alla vertenza ormai storica sul futuro e sul destino di Tim. Quella che ora è in previsione è dunque una grande mobilitazione che avrà la sua manifestazione più importante su Roma nella speranza di sensibilizzare le istituzioni affinché si possa aprire un ragionamento che traguardi verso soluzioni in grado di dare prospettive a questo settore importante ma che ha perso miliardi di marginalità e ricavi negli ultimi anni.
Mentre negli altri paesi questo settore è stato difeso anche dai governi, in Italia la classe politica continua a fare finta di non vedere le difficoltà che si vivono all’interno delle telecomunicazioni.
Sono anni che manca la volontà politica, da parte dei vari governi, di aprire un vero confronto ed aiutare l’intero comparto a superare le incongruenze che si sono incancrenite e che oggi rischiano di aprire una voragine occupazione di oltre 20 mila posti di lavoro!
Ufficio Comunicazione Uilcom
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