Invertire la rotta e investire nel lavoro pubblico
19.09.2024
Entro il 20 settembre p.v. il Governo dovrà presentare a Bruxelles il piano pluriennale di spesa e di correzione dei conti pubblici per rispettare le nuove regole sancite nel Patto di stabilità. Solo per prorogare le misure previste nel 2024 già servirebbero circa 20 miliardi di euro.
Se non verranno riconfermate misure come il taglio del cuneo fiscale, gli sgravi per le madri lavoratrici o la normativa di miglior favore per i fringe benefit, ci sarà il forte rischio che le lavoratrici e i lavoratori siano nuovamente penalizzati.
Rinnovare i CCNL
Come Uil-Fpl ribadiamo al Governo che, oltre a queste priorità, è assolutamente necessario garantire risorse adeguate al rinnovo dei Ccnl dei dipendenti pubblici, i quali percepiscono gli stipendi più bassi d’Europa e che, da anni, lavorano sottorganico e in condizioni di disagio psico-fisico, assicurando con grande senso di responsabilità servizi pubblici essenziali.
Gli aumenti proposti al tavolo di contrattazione sono totalmente insufficienti a recuperare il potere d’acquisto falcidiato da anni di inflazione a due cifre. Si devono invertire le politiche degli ultimi anni per tornare ad investire sul lavoro pubblico, motore trainante del Paese.
Sanità al collasso
In sanità, in particolar modo, le eventuali 30mila nuove assunzioni previste nella prossima Legge di Bilancio e distribuite in 3 anni, non sono assolutamente sufficienti a colmare la sempre più allarmante carenza di medici (30mila), di infermieri (70mila) e di Oss (80mila), soprattutto se si tiene conto del fatto che nel 2038 il 60% del personale sanitario in servizio andrà in pensione.
Oltre alla necessità impellente di procedere a un piano di assunzioni straordinario, inoltre, è sempre più evidente la perdita di attrattività delle professioni sanitarie, come dimostra il record negativo di iscrizioni al recente test di ammissione per Scienze infermieristiche.
Come più volte sottolineato dalla nostra Organizzazione, la priorità rimane il rinnovo del contratto ma torniamo a ripetere che senza un piano straordinario di assunzioni, che deve prevedere un’immissione di personale almeno doppio rispetto a quello preventivato, non solo aumenteranno le dimissioni volontarie e la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, ma diminuirà la qualità dell’assistenza con il conseguente rischio di aggressioni sui luoghi di lavoro da parte degli utenti, stremati dal malfunzionamento della sanità.
C’è ancora molta strada da fare per evitare il collasso del SSN, una conquista sociale fondamentale del nostro Paese, che deve essere tutelata e preservata.
La Uil-Fpl attenzionerà le decisioni dell’Esecutivo e, se necessario, metterà in campo tutte le azioni consentite per tutelare i diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
Ufficio Comunicazione UILFPL
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