Race for the Cure: insieme arriviamo al traguardo!

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10.05.2022

Federica e le sue colleghe sono educatrici del Comune di Roma. Questa non è però l’unica cosa che le accomuna.

Infatti, anche quest’anno hanno preso parte alla Race for the Cure, la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno nel mondo. Grazie a questa maratona ogni anno si riescono ad avviare in tutta Italia oltre 1000 nuovi progetti di ricerca, prevenzione e sostegno alle donne che vivono l’esperienza di un tumore del seno.

Federica e le altre non si limitano a partecipare alla maratona, ma si impegnano tutto l’anno per promuovere la prevenzione e dare sostegno alle donne che lottano contro la malattia.

Lo testimonia il fatto che a lavoro ogni giorno indossino la maglia rosa, la stessa che viene messa da tutte le partecipanti alla Race for the Cure durante la maratona, ma che per loro va mostrata ogni giorno, per quello che rappresenta.

Abbiamo raccolto le loro testimonianze, chiedendo cosa significhi per loro portare avanti questa battaglia:

“Come educatrici, ogni anno accogliamo tantissime famiglie e bambini e ascoltiamo le loro storie. Capiamo l’importanza della condivisione perché ognuna di noi ha raccontato la propria storia alle altre e questo, unendoci, ci ha rese più forti.

Oggi, quando siamo state contattate da Terzo Millennio e ci è stato chiesto di raccontare la nostra comune storia, ci siamo interrogate sulle motivazioni che ci hanno spinto a scendere in campo. Non è semplice rispondere a questa domanda senza entrare nell’ambito del dolore delle circostanze che ci hanno portato qui, chiaramente legate alla malattia.

Potremmo raccontare tante storie tristi o a lieto fine, ma vogliamo invece soffermarci su quello che è successo dopo. Sull’impegno che ci ha portato a mettere in questa iniziativa, che parte da molto lontano e si arricchisce ogni anno di partecipanti, grazie a donne che credono nel potere dell’unione e della solidarietà quanto noi.

Vogliamo parlare di quanto sia importante una giornata dedicata alle donne e alla battaglia di molte di noi contro qualcosa di drammatico.

Una dimostrazione di coraggio, soprattutto a chi sta affrontando la malattia, delle tante guerriere con la maglia rosa unite in questa battaglia. Alle combattenti, valorose, pronte al duello, carismatiche, che sanno rialzarsi da ogni caduta. Quelle che, domenica 8 Maggio, sono scese in strada con la forza di un esercito.

Le maglie rosa che indossiamo ogni giorno a lavoro sono un monito per ricordare a tutti l’importanza della prevenzione e del sostegno necessario alla causa sempre, ogni giorno. Non nell’attesa della prossima maratona.

In questa edizione c’è, inoltre, un piccolo evento speciale che vogliamo sottolineare. Alla maratona c’è sempre chi porta la mamma, chi la sorella, l’amica o la suocera, per essere sempre di più, più forti insieme.

Ma quest’anno Alessandra ha portato Azzurra, la sua nipotina di quattro mesi.

Vedere partecipare una neonata a questa iniziativa, in mezzo a tutte noi, è stato di grande impatto. Un simbolo di speranza, una sorta di passaggio di eredità in cui le nuove generazioni subentrano a noi nella lotta a questa lotta. Ed è stata una gioia poter catturare in uno scatto questo momento emblematico, con il pensiero che Azzurra la indosserà ad oggi per andare al Nido e un domani per combattere con e per noi.

E ad Azzurra dedichiamo questa testimonianza”.

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