Pensionati poveri e lavoratori poveri. Quali le soluzioni?

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21.07.2023

I lavoratori poveri di oggi saranno i pensionati poveri di domani. Non è un anatema, purtroppo è una triste realtà.

Sappiamo che stabilità e retribuzione del lavoro svolgono un ruolo determinante nella quantificazione dell’importo della pensione che il futuro pensionato riceverà. Per questo i ‘lavoratori poveri’, ossia coloro che svolgono lavori intermittenti, precari o a bassi salari, avranno una riduzione significativa dei benefici pensionistici. Per i lavoratori che percepiscono il salario tramite voucher il problema si inasprisce. I voucher, reintrodotti dal Dl lavoro, hanno infatti una contribuzione previdenziale del 13% mentre un lavoratore dipendente ha una contribuzione del 33%.

Questo avviene perché il sistema previdenziale attuale si basa principalmente sul lavoro. Più stabile è il lavoro svolto e più elevata è la sua retribuzione, maggiore sarà l’importo della pensione futura.  Se non vogliamo pensionati poveri domani, dobbiamo garantire lavoro stabile e ben pagato oggi. Bisogna quindi impegnarsi per sconfiggere la precarietà del lavoro, che interessa soprattutto i giovani.

Fermo restando che l’occupazione stabile e ben retribuita è la via maestra per scongiurare la povertà lavorativa e pensionistica, è necessario anche l’istituzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, fortemente voluta dai sindacati. Questo modello dovrà valorizzare previdenzialmente anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni.

In un sistema a ripartizione come quello italiano i contributi dei lavoratori di oggi pagano le pensioni di oggi. Quindi la precarietà del lavoro si ripercuote direttamente anche sui pensionati.

E per i pensionati poveri di oggi?

Per i pensionati poveri di oggi invece una soluzione per aumentare il potere d’acquisto (oltre alla piena rivalutazione delle pensioni e alla riduzione delle tasse) è l’istituzione di un Servizio civile di anziani attivi. I pensionati che possono e lo desiderano potrebbero svolgere attività a loro gradite a servizio della comunità.

L’iniziativa di coinvolgere i pensionati in lavori di utilità sociale può essere promossa attraverso partnership tra istituzioni pubbliche e organizzazioni private. Queste collaborazioni possono offrire opportunità di impiego flessibili e adattate alle esigenze degli anziani, consentendo loro di contribuire in base alle proprie capacità e disponibilità, anche mettendo a disposizione dei giovani le proprie competenze. Ciò porterebbe numerosi benefici:

  • I pensionati sarebbero più inseriti nel contesto sociale;
  • I pensionati si manterrebbero attivi;
  • Si favorirebbe il rapporto intergenerazionale;
  • Ci sarebbero vantaggi e risparmi per l’intera comunità.

Far svolgere ai giovani i lavori socialmente utili è stato un errore, perché questi lavori si sono trasformati in una fabbrica di precarietà. Per evitare che ci siano pensionati poveri domani bisogna combattere il precariato, non alimentarlo. Ai pensionati poveri di oggi invece va garantita una vita dignitosa. Questa potrebbe essere la soluzione giusta.

Ufficio Comunicazione Uil Pensionati

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