Licenziato un lavoratore perché affetto da malattia
19.05.2022
Si può licenziare un lavoratore che sta combattendo con una grave patologia?
È giusto fare appello al superamento dei giorni di malattia previsti dal contratto nazionale?
È moralmente accettabile mettere da parte chi sta combattendo contro una malattia debilitante?
A un lavoratore di un’azienda di logistica di Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, è successo proprio questo. Oltre a lottare ogni giorno contro la propria malattia che attacca il sistema nervoso, dovrà da oggi, a 50 anni, cercarsi un altro lavoro. L’azienda ha deciso di mandarlo a casa, senza nemmeno cercare alternative che potessero garantire al lavoratore di mantenere il posto.
LICENZIARE PER MALATTIA: LA LOGICA DEL PROFITTO NON PUÒ TRAVOLGERE E IGNORARE LA VITA UMANA
Quello del camionista è un lavoro duro. Si passano molte ore alla guida. Responsabilità e rischi sono elevatissimi. Lottare contro una malattia importante e nel contempo garantire richieste aziendali anche al di fuori di quanto previsto dal contratto, con straordinari settimanali, turni di lavoro massacranti, non è una passeggiata.
Ed è inaccettabile che la malattia venga utilizzata strumentalmente dalle aziende per “scartare” le persone alla prima occasione.
È grave il messaggio che si sta cercando di far passare. La logica del profitto non può travolgere e ignorare la vita umana, né ridurre lavoratrici e lavoratori a “cose” da gettar via quando sembra non servino più.
@Uiltrasporti
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