L’evoluzione delle truffe online e i nuovi pericoli
29.05.2025
Le truffe online non sono più quelle e-mail piene di errori grammaticali: oggi sono sofisticate, credibili e sempre più difficili da smascherare. Per questo, ogni giorno, migliaia di persone in Italia cadono vittime di truffe in rete, perdendo significative somme di denaro. Dalle truffe nell’e-commerce alle frodi finanziarie, fino al furto delle identità digitali: il danno economico coinvolge più di 3 milioni di persone e ammonta a circa 500 milioni di euro. Un dato destinato a crescere in maniera esponenziale.
Truffe online e Intelligenza Artificiale: le nuove armi dei cybercriminali
I criminali informatici non sono più dilettanti improvvisati. Basti pensare all’Intelligenza Artificiale – che permette, per esempio, la riproduzione di voce e viso di familiari e amici. Persistono e si affinano le tecniche per carpire dati personali, come le e-mail di phishing, che simulano comunicazioni da istituti bancari: creando un senso di urgenza e allarme riguardo alla sicurezza dei conti, i truffatori spingono le vittime a rivelare le proprie credenziali di accesso.
Il panorama delle frodi online è vasto e insidioso. Si va dai rischi legati agli acquisti online, con siti web fasulli che propongono prodotti inesistenti o di scarsa qualità a prezzi allettanti, fino agli investimenti fraudolenti che promettono guadagni facili e rapidi. I fenomeni di phishing (via e-mail), smishing (via SMS) e vishing (via telefonica) continuano a mietere vittime, con i truffatori che si spacciano abilmente per enti affidabili o persone conosciute attraverso diversi canali di comunicazione, spesso utilizzando chiamate da numeri esteri per sembrare più credibili. Il furto di dati personali è un obiettivo primario poiché apre le porte a ulteriori frodi e all’accesso non autorizzato a informazioni sensibili.
Truffa dello SPID: quando l’identità digitale diventa un bersaglio
Uno dei campanelli d’allarme più recenti riguarda il furto di identità, con riferimento allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Lo SPID è uno strumento fondamentale per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, come INPS e l’Agenzia delle Entrate. La falla risiede nella possibilità di associare più identità digitali a un singolo codice fiscale, a condizione che vengano attivate tramite provider diversi e utilizzando indirizzi e-mail e numeri di telefono non collegati ad altri SPID. Combinando questa peculiarità con la vendita illecita di foto e scansioni di documenti personali (come carta d’identità e tessera sanitaria), si crea un terreno fertile per le frodi.
I truffatori, in possesso di documenti altrui, creano identità digitali a nome delle vittime ignare e accedono così ai servizi pubblici sotto falsa identità. Da qui, possono modificare dati personali e, soprattutto, gli indirizzi IBAN, dirottando rimborsi fiscali, stipendi e pensioni verso i propri conti.
Rea: informazione e denuncia sono le chiavi per la prevenzione e la tutela
“Nel mondo digitale la prudenza è il miglior strumento per tutelarsi: i truffatori oggi sono sempre più sofisticati e colpiscono dove siamo più vulnerabili”, afferma Anna Rea, Presidente Adoc nazionale.
“La prevenzione parte dall’informazione – continua la Presidente dell’Associazione dei Consumatori – conoscere i rischi e le tecniche utilizzate dai truffatori è il primo passo per difendersi. Non basta più diffidare delle e-mail con errori grossolani; è necessario sviluppare un occhio critico verso ogni interazione online e proteggere con la massima cura i propri dati personali e le proprie credenziali di accesso. E se è troppo tardi, è fondamentale denunciare subito alle autorità competenti ogni tentativo di truffa. In questo modo possiamo contribuire a contrastare questo fenomeno in crescita e proteggere noi stessi e gli altri. Le truffe online diventano più raffinate e l’intelligenza artificiale è uno strumento potente nelle mani della criminalità organizzata. Da questo punto di vista, gli strumenti di indagine, normativi e quelli sanzionatori devono essere potenziati e aggiornati. L’esempio dello SPID è lampante: non si può lasciare tutto al libero arbitrio. È fondamentale regolamentare la gestione dei provider, garantendo la tracciabilità delle attività per prevenire e contrastare eventuali abusi e tutelando la sicurezza dell’identità digitale attraverso nuove norme”, spiega Rea.
Occorre, inoltre, investire fortemente nell’informazione e nella sensibilizzazione dei cittadini, non solo attraverso le Associazioni dei Consumatori, la televisione e la radio, ma anche tramite interventi diretti da parte dello Stato. La pericolosità del fenomeno richiede un’azione decisa e collettiva per difendere i cittadini e combattere le organizzazioni malavitose.
Infine – conclude la Presidente Adoc – è urgente modificare le normative affinché possano evolversi parallelamente alle nuove forme di truffa e offrire maggiori strumenti di tutela per tutti.
Ufficio stampa e comunicazione Adoc nazionale
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