Più diritti e tutele per i lavoratori su piattaforma con la proposta di Direttiva UE

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26.03.2024

Il Consiglio EPSCO ha recentemente approvato a maggioranza – con l’astensione della Germania e il no della Francia, il testo di compromesso raggiunto l’8 febbraio relativo al miglioramento delle condizioni di lavoro dei Platform workers. L’ultimo step per l’approvazione definitiva è la votazione del Parlamento EU che avrà luogo nella seduta plenaria del 22 – 25 aprile.

L’obiettivo di questa direttiva è duplice: da un lato garantire una corretta classificazione giuridica dei lavoratori su piattaforma, e dall’altro prevedere una disciplina trasparente e antidiscriminatoria del management algoritmico.

Corretta classificazione dello status occupazionale

In EU, 5,5 milioni di lavoratori su piattaforma sono “falsi lavoratori autonomi”, ovvero persone che, pur svolgendo un lavoro dipendente, sono erroneamente inquadrati come lavoratori autonomi. Tale mis-classification causa a questi lavoratori un doppio danno: una perdita economica e una riduzione della protezione sociale.

Per risolvere il problema la direttiva impone ai Paesi l’obbligo di introdurre nei rispettivi ordinamenti una presunzione di subordinazione attivabile sulla base di “fatti”, che indicano il controllo e la direzione in modo conforme al diritto nazionale, ai contratti collettivi e alla prassi in vigore negli Stati.  Qualora la presunzione fosse attivata dal singolo lavoratore o a seguito di un’ispezione di un’autorità nazionale, sarà compito della piattaforma dimostrare l’inesistenza del rapporto di lavoro dinanzi ad un giudice (cd. inversione dell’onere della prova).

Regolamentazione della gestione algoritmica

Per garantire una maggiore trasparenza dell’algoritmo – utilizzato dalle piattaforme per organizzare il lavoro e gestire il personale, vengono posti in capo alle stesse specifici obblighi di informazione e consultazione volti ad aumentare nei lavoratori la consapevolezza del rischio algoritmico e a valorizzare il ruolo delle Organizzazioni sindacali all’interno di questo nuovo modello economico.

Ogni piattaforma dovrà designare una persona per la supervisione di tutte le decisioni algoritmiche che hanno un impatto significativo sulle condizioni di lavoro (cd. principio della sorveglianza umana). A titolo di esempio, saranno preclusi i licenziamenti frutto di una decisione di un sistema automatizzato oppure un cambiamento organizzativo che possa mettere a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Infine, è stato sancito il divieto per le piattaforme di trattare dati non indispensabili all’espletamento della mansione come informazioni relative alle convinzioni personali e/o a concetti ripresi da scambi privati tra colleghi o più in generale dati biometrici attinenti a caratteristiche fisiche e/o comportamentali dell’individuo.

Next steps

Ogni Stato membro, entro due anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dovrà recepire all’interno del proprio ordinamento – con un atto legislativo nazionale – i principi e gli obblighi espressi nella direttiva EU.

Come Uil, lavoreremo affinché il Governo italiano possa prevedere delle condizioni più favorevoli rispetto agli standard minimi fissati dalla normativa comunitaria.

Servizio contrattazione privata e politiche settoriali

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