La calda estate del trasporto aereo: ripartire dal lavoro per mettere un freno al caos

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06.07.2022

Tra luglio e settembre si stima che verranno cancellati circa 41 mila voli. Il caos che sta colpendo non solo gli aeroporti italiani, ma di tutta Europa, è la chiara dimostrazione di quanto la crisi del settore del trasporto aereo degli ultimi anni abbia ancora delle forti ripercussioni. Assistiamo ad una situazione urgente che colpisce milioni di viaggiatori nel continente. Inoltre, impatta direttamente sull’economia europea e sul settore turistico.

TRASPORTO AEREO: RIPARTE IL TURISMO MA LE SOCIETÀ NON SONO PREPARATE

Durante le fasi più acute della pandemia il trasporto aereo ha subito enormi perdite. Questo ha spinto le compagnie e tutte le aziende dell’indotto a ridimensionare gli organici e i salari. Ora che il turismo, e con esso la domanda di voli, è tornato a crescere, le società si sono fatte trovare impreparate a gestire una tale situazione.

Manca personale. Quello che c’è è sottoposto a carichi lavorativi al limite del sostenibile per di più con stipendi ancora ridotti. Come se ci fosse ancora questa necessità dovuta alla crisi. Le professionalità richieste per la gestione del settore sono molte e tutte altamente specializzate. Parliamo del personale navigante, ma anche quello di terra e i tecnici, lavoratrici e lavoratori che decidono di rivolgere altrove la ricerca di lavoro perché l’impegno e lo studio richiesto non viene compensato dal salario e dalle tutele.

È necessario far fronte a questa situazione, che rischia così di peggiorare ulteriormente, superando l’eccessiva compressione salariale generata dalla crisi pandemica ed economica. Sbloccando e rinnovando i contratti di lavoro e innalzandoli quantomeno ai livelli previsti dal Ccnl. Erogando formazione per non disperdere il patrimonio professionale dei lavoratori. E, infine, reinserendo i lavoratori nel ciclo produttivo assumendo ed adeguando gli organici.

CONSEGUENZE GRAVI PER LAVORATORI E TURISTI

Il risvolto della medaglia di questa emergenza, che colpisce milioni di turisti e passeggeri di tutta Europa, è la situazione vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore. In particolare di quelli che operano nelle compagnie low cost.

Azioni di sciopero sono state portante avanti nei mesi scorsi e altre proteste sono previste per tutto il periodo estivo coinvolgendo il personale, non solo italiano, di compagnie come Ryanair, Malta Air, Easyjet e Volotea.

Le rivendicazioni riguardano questioni di dignità lavorativa. L’obiettivo è uscire finalmente dalla logica del dumping sociale e salariale. Rivendicazioni che le compagnie aeree coinvolte invece ignorano, con una condotta spesso spregiudicata e antisindacale e un atteggiamento che tende a scaricare esclusivamente sui lavoratori il caos presente oggi negli aeroporti.

Le problematiche vissute da milioni di turisti che passano oggi dagli aeroporti sono causate da criticità che vengono da lontano e che rendono non più rinviabile una seria riforma del settore. Un riforma che metta al centro regole e controlli per una corretta concorrenza e con esse il valore del lavoro nella propria prospettiva di crescita e proiezione verso il futuro. Un compito in cui deve sentirsi direttamente coinvolto anche il Governo. Il quale, troppo spesso, ha dimenticato il settore del trasporto aereo e che invece dovrebbe rappresentare il garante di un reale cambiamento che parta dal rinnovo del contratto nazionale e dalla sua completa applicazione. Esattamente come prevede la norma di legge che ci siamo conquistati attraverso le lotte sindacali.

UIL TRASPORTI

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