Ita Airways, il futuro della Compagnia passa da quello delle lavoratrici e dei lavoratori
25.02.2023
Ita Airways, la compagnia di bandiera italiana nata dalle ceneri di Alitalia, è stata costituita nel 2020 come una start up, con l’obiettivo di rappresentare una discontinuità economica, ma anche operativa e organizzativa rispetto ad Alitalia. La fase di start up ha significato però anche notevoli cambiamenti e sacrifici, contrattuali e salariali, per tutti i lavoratori sia di terra che di volo che ad esempio hanno accettato di essere sottopagati rispetto al mercato. Il sopraggiungere della pandemia da Covid e, di conseguenza, di una delle più gravi crisi per tutto il settore del trasporto aereo, non ha di certo migliorato la situazione.
Dopo due anni, sicuramente difficili, il settore del trasporto aereo sembra ora ripartito, la fase di start up di Ita Airways è nei fatti finita e le condizioni di mercato sono diverse da quelle che c’erano un anno e mezzo fa.
In questo nuovo scenario era necessario e urgente quindi dare il giusto riconoscimento alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno supportato lo sforzo per far partire Ita Airways adeguando, finalmente, i salari a quanto previsto dal Ccnl del settore. Dopo una trattativa lunga e particolarmente difficile, fatta di stravolgimenti, il coinvolgimento del Governo e passi indietro da parte del Consiglio di Amministrazione della Compagnia, che aveva portato anche alla proclamazione, per il 28 febbraio, del primo sciopero nazionale dell’era Ita Airways, si è arrivati finalmente, lo scorso 22 febbraio, alla firma di un accordo per l’adeguamento dei salari con conseguente revoca dello sciopero. Gli adeguamenti al Ccnl che sono stati stabiliti vanno dal 15% circa per il personale di terra, al 35% circa per i piloti e riallineano i salari a quelli dei principali vettori europei.
Si tratta di un passo importante e doveroso per tutto il personale, ma anche per Ita Airways che ha ora uno strumento contrattuale competitivo e stabile, in grado di attrarre nuovo personale, necessario per lo sviluppo futuro della Compagnia. In base al piano industriale, infatti, arriveranno nuovi aerei e Ita Airways dovrà assumere 1.200 persone, di cui 850 assistenti di volo e 350 piloti, lavoratori che sarebbe impossibile trovare con stipendi molto al di sotto del mercato. Un processo che acquista ancora più significato e importanza nell’ottica del nuovo processo di privatizzazione in atto, che vedrà probabilmente nei prossimi mesi l’ingresso di Lufthansa nell’azionariato della Compagnia.
La Uiltrasporti più volte ha chiesto, e continua a chiedere, di essere coinvolta nella trattativa con Lufthansa perché in questo passaggio si decide del futuro di Ita Airways, del progetto e quindi degli impatti sul Paese e sullo sviluppo degli aeroporti italiani, ma in questo quadro gli aspetti occupazionali e salariali non dovranno essere messi in secondo piano. Si tratta invece di un tema fondamentale sul quale vigilare perché ci sono ancora 3.500 persone in cassa integrazione con l’ex Alitalia, alle quali si aggiunge il personale delle altre compagnie in crisi, arrivando ad una stima di circa 4500-5000 persone, tutte con professionalità importanti e di altissimo livello che dovranno essere reintrodotte nel ciclo produttivo se non vogliamo rischiare di disperdere l’altissimo know how italiano in questo settore.
Ita Airways rappresenta un asset strategico per il nostro Paese e partecipare attivamente al suo processo di sviluppo e rinnovamento futuro è per noi fondamentale perché è importante scongiurare che succeda di nuovo quello è già avvenuto in passato e cioè che a pagare lo scotto per le scelte scellerate dei management che si sono susseguiti siano i lavoratori, come se il problema sia invece il costo del lavoro.
In un ambito come il trasporto aereo in cui la concorrenza è fortemente distorta e a tutto vantaggio delle low cost, è importante stabilire regole di mercato certe ed eque a partire da norme di trasparenza ed evidenza pubblica per disciplinare l’erogazione di contributi economici, all’effettiva esigibilità dell’articolo 203 del Decreto Rilancio che dovrebbe obbligare all’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di settore tutte le aziende che operano stabilmente nel trasporto aereo nel nostro Paese. Solo riportando equilibrio in questo sistema e eliminando le distorsioni che causano dumping sociale e salariale, potremo dimostrare di aver imparato dagli errori del passato e evitare che per Ita Airways si compia lo stesso destino di Alitalia.
La storia della compagnia aerea di bandiera italiana è una storia lunga e travagliata; una storia fatta di successi, ma anche di gravi errori; una storia che ha accompagnato importanti cambiamenti politici e culturali del nostro Paese; una storia che non avremmo potuto scrivere senza il fondamentale e spesso decisivo apporto dei veri protagonisti di tutta questa vicenda: le lavoratrici e i lavoratori.
Ufficio Comunicazione Uiltrasporti
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