Il riassunto della prima giornata del XVIII Congresso nazionale della UIL

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Aperto oggi il XVIII congresso nazionale UIL che vuole essere il sindacato delle persone, il sindacato del Terzo Millennio e lo fa con una veste innovativa e proiettata al futuro. Una sala gremita, una comunità in cui riconoscersi come individui che vogliono tornare innanzitutto a dare un valore alle persone e ridare senso al lavoro.

È il Congresso delle novità con allestimenti futuristici ed ologrammi per rappresentare le trasformazioni epocali che attraversano la nostra quotidianità e a cui occorre dare risposte efficaci e inclusive, ma anche uno spazio che dona rinnovato protagonismo alla battaglia che più di tutte porta la firma della UIL, quella di zero morti sul lavoro.

Ad aprire i lavori non le istituzioni, ma le voci di coloro che spesso non trovano spazio per raccontare le proprie storie. Storie di vita, di lavoro precario e sfruttato, donne e uomini ridotti ad essere i nuovi schiavi del Terzo Millennio. Che hanno pagato sulla propria pelle l’atrocità del caporalato rischiando persino la vita, che non hanno un contratto nazionale, sono state licenziate o costrette a dimettersi perché incinte. Conosciamo così, grazie a questo appuntamento, la storia di Taina, Katia, Cosmano, Rossella e tantissimi altri che hanno combattuto o lo stanno facendo per vedersi riconosciuti i propri diritti anche quelli che sembrano i più scontati.

Nuove e vecchie professionalità, digital creators, ricercatori che, dopo un’esperienza all’estero, tornano in Italia, non certo per convenienza, ma per la voglia di lottare e dare un futuro alla ricerca anche in Italia dove i ‘cervelli in fuga’ si formano e vorrebbero restare.

Dal palco intervengono poi testimonial, sportivi e attori, tra cui Ambra, Somma, Cacioppo, Fasma per parlare di diritti da difendere, riconquistare e costruire ex novo.
La Uil sceglie la cornice del suo XVIII Congresso nazionale per cambiare pelle. Davanti a oltre 2700 tra delegate, delegati e ospiti, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, insieme a tre dei suoi ex leader, Giorgio Benvenuto, Luigi Angeletti e Carmelo Barbagallo, “srotolano” la nuova bandiera dove “Il Sindacato dei cittadini”, locuzione storica proposta al IX Congresso del 1985, diventa “Il Sindacato delle persone”.

La Uil adotta, inoltre, anche un simbolo di appartenenza: un cerchietto azzurro che compendia il senso di partecipazione a una comunità che vuole essere la più ampia e diffusa possibile.

Chiaro il messaggio che lancia il Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri nella sua relazione: “L’idea del “Sindacato delle persone” nasce dalla volontà di fondare un nuovo umanesimo sociale e sindacale che richiami i valori della solidarietà e dell’umanità, per rappresentare le persone, a prescindere dall’età, dalla religione, dalla provenienza geografica. Vogliamo rivolgerci a tutte queste categorie: giovani, anziani, periferie di questo Paese e tutti coloro che non riescono ad avere rappresentanza.”

A chiudere la prima giornata dei lavori Luca Visentini Segretario Generale della Confederazione Europea dei Sindacati il quale ricorda le battaglie dei sindacalisti bielorussi, ucraini e di tutti coloro che lottano per la libertà e la giustizia sociale nel mondo. “Senza sindacato non possiamo difendere i diritti, non possiamo affrontare le sfide climatiche che ci attendono e soprattutto cambiare l’attuale modello sociale che aumenta le diseguaglianze e concentra la ricchezza nelle mani di pochi. Servono risposte coordinate e internazionali per dimostrare che un’Europa sociale, finalmente, è possibile.”

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